Il padre 90enne e la vicina di casa: chi sono le vittime della sparatoria a San Candido

A perdere la vita è stato Hermann Kühbacher: il 90enne, padre dell'omicida, era rimasto vedovo nel 2019. L'altra vittima è Waltraud Jud: la donna abitava al piano di sotto

Il padre 90enne e la vicina di casa: chi sono le vittime della sparatoria a San Candido
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In un primo momento il bilancio era di una vittima, ma in poche ore i forti sospetti hanno lasciato spazio a una drammatica certezza: sono due le persone morte nella tragedia a San Candido, in Alto Adige. Un uomo pusterese di 50 anni, Ewald Kühbacher, ha aperto il fuoco e ha scatenato il panico nel quartiere. A perdere la vita è stata una vicina di casa e, dopo l'intervento del Gis che ha fatto irruzione nell'abitazione in cui si era barricato l'uomo, è stato rinvenuto il cadavere del padre dell'omicida.

Il padre del 50enne era Hermann Kühbacher. L'anziano di 90 anni - non autosufficiente, pare costretto a letto per malattia - era rimasto vedovo nel 2019: quell'anno aveva dovuto fare i conti con la morte della moglie. Hermann era guardia forestale in pensione e, proprio considerando il mestiere che aveva ricoperto nella sua vita professionale, bisognerà indagare sulla provenienza dell'arma utilizzata dal figlio: una delle ipotesi è che abbia utilizzato quella del padre, ma al momento è un sospetto che deve essere ancora confermato.

L'altra vittima è Waltraud Jud, colpita in maniera fatale probabilmente sulle scale dell'appartamento. Abitava al piano di sotto. Era la moglie di un dirigente della banda musicale locale, molto conosciuta nel paesino: stando a quanto riferito dal Corriere del Trentino, era segretaria della banda e lavorava per un'azienda locale di teleriscaldamento termoelettrico. La donna di circa cinquant'anni era la vicina di casa dell'omicida che, a causa del trambusto, era uscita sul pianerottolo. Alcuni dirimpettai nelle scorse ore avevano sentito una lite fra vicini, forse per il rumore, e in seguito anche una forte puzza di gas.

Andreas Seehauser, decano della parrocchia di San Michele Arcangelo, ha sospeso la prima funzione delle otto del mattino in lingua tedesca. Il sacerdote ha appreso la notizia dal sito della Provincia di Bolzano. "Preghiamo per tutte le persone coinvolte: per la vittima e anche per la persona che ha perso la ragione. Ma anche per la collettività, ferita dall'accaduto", ha affermato.

Sul posto sono intervenuti sanitari, medici, carabinieri, la Polizia di Stato e i Vigili del fuoco. La zona della stazione ferroviaria era stata isolata: treni e autobus di linea non si sono fermati nel paesino dell'Alta val Pusteria.

La Protezione Civile aveva invitato la cittadinanza a "non lasciare le case fino ad ordine contrario" per motivi di ordine pubblico; poi - considerando la fine del pericolo in seguito all'intervento dei militari - l'avviso è stato revocato.

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