Dal 1 agosto il reddito di cittadinanza ha smesso di essere erogato dall'Inps per effetto della manovra di bilancio 2023. Il premier Meloni, già da prima che si insediasse a Palazzo Chigi, ha più volte espresso la volontà di mettere fine al finanziamento della misura poiché, secondo lei ed altri autorevoli esponenti del governo, non ha funzionato come strumento di politiche attive del lavoro e come ha detto la stessa Meloni: "Il lavoro ti può portare ovunque, mentre il reddito di cittadinanza ti lascia dove sei".
Il sipario, però, si può dire che sia tutt'altro che calato sul beneficio economico targato 5 stelle. Da una parte, si è sollevato un polverone di polemiche alcune delle quali sfociate in volgarità e minacce inaccettabili come quelle indirizzate al presidente del Consiglio durante la sua visita a Caivano che, per fortuna, hanno trovato la condanna di quasi tutti gli esponenti politici di primo piano. Dall'altra, i numerosi casi di malversazione che si sono verificati nel corso dei cinque anni in cui il sussidio è stato finanziato, non hanno smesso di emergere nonostante l'abolizione della misura da più di un mese.
Le autorità finanziarie della Compagnia di Otranto, su mandato della Procura di Lecce, hanno scoperto una maxi truffa allo Stato di 2,2 milioni di euro relativa all'erogazione del reddito di cittadinanza. Le indagini hanno portato all'individuazione di 301 stranieri che hanno fruito della misura pur essendo privi dei requisiti necessari e fornendo dichiarazioni false come il fatto di risiedere in Italia da più di 10 anni di cui gli ultimi due in modo continuativo, condizione necessaria per chi faceva richiesta e non aveva cittadinanza italiana. Le altre persone denunciate sono 3 dipendenti del Caf salentino che si sarebbero prestati nell'assistere i 301 stranieri in questa operazione truffaldina e potrebbero rispondere del reato di peculato. Seconda l'inchiesta condotta, le persone coinvolte sarebbero dunque 304. La Guardia di Finanza ha provveduto immediamente a porre sotto sequesto preventivo 1,6 milioni di euro dei 2,2 calcolati. I finanzieri hanno poi segnalato la cosa all'Inps affinché si proceda all'interruzione delle erogazioni in corso e si inizi un'operazione di recupero delle somme già elargite.
Non è la prima volta che le Fiamme gialle salentine si interessano a percezione illecite del reddito in ottica di contrasto alla malversazione di denaro pubblico nel territorio.
A febbraio 2023, sempre in provincia di Lecce, erano finite nel mirino dei finanzieri 17 persone che avevano falsificato le proprie dichiarazoni di reddito pur di fruire del sussidio, cagionando una truffa allo Stato di circa 170 mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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