Ancora una volta uno sciame sismico nell'area dei Campi Flegrei: lo hanno registrato gli strumenti dell'Ingv (Istituto Nazionale di Geofosica e Vulcanologia). La scossa di terremoto più forte è stata di magnitudo 3.2 alle 9.10 di questa mattina e avvertita dalla popolazione ma numerose altre, di intensità minore, sono registrate dalle 5 di questa mattina. Per fortuna non si segnalano danni a persone o cose. Queste scosse sono ormai all'ordine del giorno visto che, mediamente, se ne contano 40 nell'arco delle 24 ore, in pratica la terra trema più di una volta ogni ora che porta il totale a circa 1.200 scosse mensili.
Il monito dell'esperto
È la seconda scossa più forte da quella di giovedì 7 settembre che aveva toccato una magnitudo di 3.8. La frequenza di questi eventi è stata spiegata dal vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo il quale ha sottolineato che "si potrebbe continuare così per mesi, forse addirittura per anni, perché fino a quando il suolo continuerà a sollevarsi - attualmente di circa 15 millimetri al mese - i terremoti proseguiranno a turbare i sonni dei residenti", ha spiegato al Corriere. La buona notizia è che, per adesso, il magma non sta risalendo dalle profondità ma nessuno è in grado di prevedere se e quando si dovesse verificare un'eruzione.
La vita sull'area dei Campi Flegrei, dunque, si fa sempre più "ansiosa": esiste un piano di evacuazione, che le aree sono già suddivise in giallo e rosso in base all'allerta ma che l'area è popolata da poco meno di un milione di abitanti. Contrariamente a quanto si pensava in passato, il suolo continua a innalzarsi superando quanto avvenuto negli anni '80 quando le scosse erano molto più numerose e circa 500 ogni giorno.
Il bene e il male del nostro tempo sono i social che di sicuro aiutano in molte circostanze ma molto meno in altre: il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha dovuto smentire la voce infondata che parlava di un'imminente evacuazione dell'area denunciando ignoti per aver procurato allarme.
"Prestare la massima attenzione"
Nei Campi Flegrei "si sta riproponendo quello che è successo all'inizio degli anni Ottanta", ha affermato all'AdnKronos il geologo Carlo Doglioni, Presidente dell'Ingv, parlando di quanto accade alla dinamica del vulcano. "L'Ingv sta monitorando minuto per minuto l'evoluzione ma non siamo in grado di prevedere quel che può accadere, certamente ci stiamo avvicinando a una situazione di crisi come quella, appunto, di 40 anni fa. Dobbiamo quindi prestare la massima attenzione". Lo sciame sismico itneressa anche l'area ovest di Napoli e i Comuni vicini: lo sciame sismico quotidiano fa parte di "un'evoluzione norlame, abbiamo visto che c'è una maggiore frequenza di eventi e sta aumentando un pò l'intensità.
Come Osservatorio Vesuviano dell'Ingv stiamo monitorando anche le variazioni eventuali di gas e la velocità del sollevamento del bradisismo". "Anche se, per il momento, l'eruzione vulcanica è esclusa, gli occhi rimangono puntati per "l'osservazione statistica del numero crescente di eventi", conclude l'esperto.
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