Scendono 'in pista' i genitori degli atleti VDA, che si scagliano contro la Valle d'Aosta per la politica delle tariffe differenziate degli skipass stagionali per i residenti e non residenti, da parte dell'ente gestore degli impianti a fune della Regione Valle d'Aosta. Lo fanno con una petizione da firmare su Change.org, spiegando in una lunga lettera le loro ragioni.
I prezzi della discordia
Il problema coinvolge oltre 1.500 atleti, con a seguito tutto il loro nucleo familiare, che hanno seconde case in Valle d’Aosta. Si tratta per la maggior parte di famiglie che frequentano la regione da 2/3 generazioni e che hanno contribuito in modo importante alla crescita, non solo economica della Regione. "Attualmente il biglietto stagionale per gli atleti under 18 residenti costa 83 euro e per gli atleti non residenti 1050 euro. Questa differenza appare alquanto discriminatoria nei confronti di atleti iscritti nello stesso Sciclub e allo stesso Comitato Regionale", scrivono i genitori.
Sempre secondo questi: "La discriminazione basata sulla residenza va contro i principi di equità e uguaglianza che dovrebbero essere fondamentali in qualsiasi servizio pubblico o privato e soprattutto sportivo". In principio ad originare la differenziazione tariffaria era il diritto allo studio, ma ora appare discriminatoria se si considera che gli atleti sono minorenni e regolarmente tesserati per le società locali.
"I nostri ragazzi hanno scelto la Valle d’ Aosta per realizzare il loro sogno sportivo e che nel gareggiare a livello nazionale vengono chiamati dai media e dalla federazione quali "atleti valdostani", portando lustro, onore e soprattutto punteggi che portano, nelle graduatorie nazionali, la Valle d’ Aosta ad ottimi livelli sportivi" spiegano indignati. L'esempio riportato dalle famiglie è quello di un atleta valdostano che se vincesse fuori dai confini della regione, rappresenterebbe con pari dignità lo sci club di appartenenza, l'ASIVA (Associazione sport invernali Val d'Aosta, ndr), e la regione, a prescindere che sia residente in Regione oppure no.
"Siamo fermamente convinti che sia nell'interesse di tutti garantire un trattamento più equo per tutti gli atleti -concludono i genitori -
indipendentemente dal loro status di residenza, pertanto, chiediamo cortesemente che venga effettuata una revisione delle politiche di tariffe attuali". La petizione lanciata solo 3 giorni fa ha raccolto oltre 500 firme.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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