
Una storia raccapricciante quella che arriva dal Trentino-Alto Adige, dove un uomo di 50 anni si trova ora alla sbarra a causa di una lunga scia di abusi sessuali compiuti ai danni della figlia minorenne: resta ora da comprendere in sede processuale, e non si tratta di una questione di secondo piano, se in casa qualcun altro abbia preso parte alle violenze o fosse comunque a conoscenza dei fatti.
Stando a quanto ricostruito in aula, gli abusi erano iniziati poco dopo la separazione tra i genitori della bambina, la quale all'epoca dei fatti aveva meno di 10 anni: come da accordi, quest'ultima trascorreva del tempo con entrambi, ma nei giorni in cui si trovava sotto la custodia del padre per lei iniziava un vero e proprio incubo. L'uomo, un 50enne trentino, avrebbe infatti abusato di lei in più di una circostanza e non solo all'interno dell'abitazione di sua proprietà ma anche in garage e a casa dei nonni durante il periodo delle vacanze.
La piccola aveva cercato di opporre resistenza, ma ogni suo tentativo di allontanare l'orco era risultato vano. Le violenze sono andate avanti per 8 anni, dal 2015 al 2023, quando la vittima, diventata adolescente, aveva trovato la forza di raccontare tutto a uno psicologo, facendo di fatto scattare le indagini.
L'udienza preliminare, che ha visto alla sbarra il padre 50enne, ha avuto luogo lo scorso venerdì 14 febbraio, e sia la ragazzina che la madre si sono costituite parte civile. Le violenze sono state raccontate nei minimi dettagli dalla vittima in un'aula protetta. Dopo avere abusato di lei, il padre era solito rivolgerle delle frasi inquietanti, visto il contesto, come"Sei la mia principessa" e successivamente, per comprare il silenzio della piccola, le faceva dei regali esortandola a non raccontare a nessuno cià che era accaduto. Un comportamento evidente manipolatorio, secondo l'accusa, con l'uomo che cercava di non fare apparire quegli abusi come qualcosa di sbagliato.
Dal canto suo, la difesa ha chiesto l'assoluzione dell'imputato, ritenuto dopo le perizie psichiatriche assolutamente in grado di intendere e volere, in quanto estraneo alle accuse a lui rivolte.
La procura della Repubblica di Trento aveva chiesto una condanna a 4 anni e 4 mesi, ma il giudice ha inasprito la pena, portandola fino 18 anni (con risarcimento fissato a 700mila euro), in virtù di tre aggravanti, ovvero la minore età della vittima, l'abuso dell'inferiorità fisica-psichica della bimba e la reiterazione del reato. I legali dell'uomo presenteranno ricorso, ma le indagini proseguono per comprendere se in casa qualcun altro fosse a conoscenza della squallida vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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