![La Ferrari del regista Rossellini e altri bolidi storici sequestrati dalla Gdf](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/14/1739543817-whatsapp-image-2025-02-14-150518.jpeg?_=1739543817)
Sono tre gli indagati, tra cui un avvocato e un commercialista, nell'ambito di un'operazione della guardia di finanza di Milano che ha portato al sequestro preventivo di beni e denaro per un valore di oltre 70 milioni di euro. Il legale R. R, il fiscalista S. S. e il broker E. C, amministratore delegato di una società svizzera operante nel settore dell'intermediazione nella vendita di auto d'epoca, sono finiti nel mirino della giustizia dopo una lunga indagine condotta dalle fiamme gialle.
Sequestrata la Ferrari del regista Rossellini
Tra i beni sequestrati ci sono i rapporti bancari in essere nel Principato di Monaco intestati a una società caymanense e cinque auto storiche, tra cui la Ferrari 375 MM del valore di più di 30 milioni di euro che il regista Roberto Rossellini nel 1954 regalò all'attrice Ingrid Bergman e un'Alfa Lungo Berlinetta 8C 2900B da oltre 26 milioni di euro vincitrice di plurimi concorsi. Gli agenti della guardia di finanza hanno scoperto una presunta associazione per delinquere animata da un avvocato e da un commercialista, entrambi componenti di uno studio legale internazionale con sede a Milano, da un amministratore delegato di una società svizzera operante nel settore dell'intermediazione nella vendita di auto d'epoca e dal titolare di uno Sportello telematico dell'automobilista.
Come venivano alterati i pubblici registri
Il sodalizio sarebbe stato dedito alla corruzione, ai falsi in atti pubblici e avrebbe avuto accesso abusivo a sistemi informatici, "diretti ad alterare sui pubblici registri Aci/Pra i dati di proprietà delle auto storiche intestate in Italia anche a soggetti deceduti o radiate d'ufficio dall'Aci/Pra e a consentire a una società caymanense riconducibile a un collezionista l'evasione delle imposte per complessivi 12.904.613 euro". Ciò è evidenziato nella nota della procura della Repubblica.
Le false certificazioni
Il sistema si sarebbe basato sulla presentazione al registro di false certificazioni, denunce fittizie di smarrimento dei certificati di proprietà delle auto e falsi duplicati dei medesimi certificati.
Tali documenti falsificati avrebbero attestato il passaggio di proprietà dai legittimi titolari, in alcuni casi deceduti, a una società con sede nelle Isole Cayman quindi per il rientro in Italia si sarebbero usate le abilità illeciti dei professionisti indagati che riuscivano ad aggirare le problematiche doganali e fiscali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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