Si ferma al rosso, viene tamponato e pestato. "Trovate gli aggressori"

La vittima ha battuto la testa sull'asfalto perdendo i sensi. I passanti hanno chiamato immediatamente il 118 e l'uomo è stato trasportato in ospedale dove attualmente è ricoverato, nel reparto di neurochirurgia

Uno dei semafori in corso Unità d'Italia a Torino e accanto la foto dell'agente immobiliare Marco Nebiolo.
Uno dei semafori in corso Unità d'Italia a Torino e accanto la foto dell'agente immobiliare Marco Nebiolo.
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Poteva andare molto peggio al 47enne Marco Nebiolo, un agente immobiliare di Torino, aggredito e malmenato da tre persone per strada. Il pestaggio sarebbe avvenuto perché Nebiolo si è fermato con la sua auto, una Fiat Grande Punto, con il semaforo rosso. La sua condotta corretta e lineare sembra non sia piaciuta a chi transitava dietro l'agente immobiliare, tre persone a bordo di una Citroen Xsara. L'episodio è accaduto in corso Unità d’Italia poco dopo mezzogiorno nelle vicinanze del museo dell'Automobile. L'agente immobiliare, che è anche uno dei componenti del collegio edile dell'Api di Torino, nonché consigliere della Fimaa, vedendo che era scattato il rosso al semaforo si è fermato. Alle sue spalle è piombata a velocità sostenuta un'altra vettura che lo ha tamponato con forza. Dalla macchina sono scese tre persone palesemente infastidite dallo stop forzato e hanno cominciato a battere i pugni sui finestrini e sulla tettoia della Punto.

Il pestaggio

Non è ancora chiara la dinamica del pestaggio, perché Nebiolo non ricorda tutti i momenti dell'aggressione, ma a quanto pare, nonostante l'agente immobiliare si fosse chiuso in macchina, in qualche modo è stato fatto scendere ed è stato picchiato selvaggiamente, tanto da cadere a terra. La vittima ha battuto la testa sull'asfalto perdendo i sensi. I passanti hanno chiamato immediatamente il 118 e l'uomo è stato trasportato in ospedale dove attualmente è ricoverato, nel reparto di neurochirurgia, in prognosi riservata. Dal referto dei medici sembra che Nebiolo abbia riportato una frattura al cranio, oltre che diversi ematomi in più parti del corpo.

La testimonianza della moglie

Manuela Maresco, la moglie dell'agente immobiliare aggredito ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera. "Ricorda tutto alla perfezione - ha detto la donna - ma non il momento dell’aggressione. La sua ultima immagine prima di svegliarsi in ospedale è l’essersi chiuso all’interno dell’automobile; sostiene che nessuno avrebbe potuto aprire dall’esterno e non ricorda di essere sceso". Nitido invece il ricordo della tre persone della Citroen che lo hanno picchiato. A quanto pare il conducente dell'altro veicolo sarebbe già stato individuato dagli agenti della polizia locale, ma si cercano ulteriori elementi per capire la dinamica dell'aggressione. Le immagini della videosorveglianza sono ora al vaglio degli esperti. A tal proprosito, i familiari di Nebiolo hanno lanciato un appello ai possibili testimoni. "Una donna ci ha raccontato che l’ambulanza era di passaggio - ha continuato la moglie dell'agente immobiliare - è stato il carro attrezzi a fermarla. Ma qualcuno ha chiamato il soccorso stradale e deve aver visto qualcosa, spero si faccia avanti".

Le prime parole della vittima dell'aggressione

Anche Nebiolo, dopo aver ripreso conoscenza, ha parlato con i medici e con le forze dell'ordine dicendo di ricordare poco. La moglie si era resa conto che qualcosa non andava dopo i messaggi inviati sul telefonino dal marito. Il 47enne le aveva detto che tre persone volevano picchiarlo, ma poi la comunicazione si è interrotta. Verificando successivamente che Nebiolo non si era presentato all'appuntamento pomeridiano, Manuela Maresco ha capito che il marito era stato aggredito. Poi la scoperta che era in ospedale. "Non sapevo in che condizioni lo avrei trovato - ha spiegato al quotidiano di via Solferino - ma almeno era vivo. Non riesco ancora ad essere arrabbiata perché questa vicenda poteva finire molto peggio. Marco guarirà, ma io voglio capire chi siano le persone capaci di fare una cosa del genere.

Presenteremo querela e non solo per la gravità del fatto ma anche perché sappiamo che ci sono persone del genere in giro. Oggi le abbiamo incontrate noi, un domani chissà… speriamo rinsaviscano e si rendano conto di quanto accaduto".

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