Il Comune di Fano (in provincia di Ancona) ha approvato quella che potrebbe essere definita una vera e propria "tassa sulla disabilità", visto che tra trasporto sociale ed assistenza domiciliare potrà comportare una spesa mensile superiore ai 200 euro per i nuclei familiari degli utenti con disabilità. Lo ha denunciato Fratelli d'Italia, che proprio nelle scorse ore ha attaccato per questo motivo l'amministrazione di centrosinistra della realtà marchigiana guidata dal sindaco Massimo Seri. La sezione locale di FdI si è scagliata in particolare contro la delibera numero 3 dello scorso 26 gennaio dell'Ambito Territoriale Sociale 6 (del quale il Comune di Fano fa parte insieme ad altre otto realtà marchigiane) che ha approvato i criteri per la compartecipazione della spesa nei servizi di trasporto, del “Sad” (ovvero del “servizio di assistenza domiciliare) e del “Sed” (il Servizio educativo domiciliare).
Un provvedimento che sarebbe stato varato anche grazie al parere favorevole della sinistra fanese, che chiede in buona sostanza alle famiglie delle persone con disabilità di contribuire economicamente ai servizi assistenziali a loro destinati (diversamente da quanto accadeva in passato). E che stando a quanto fatto presente dal centrodestra, non sarebbe stato ben accolto dai familiari messi al corrente della novità. Una rimostranza dovuta non solo a ragioni economiche, ma anche (o soprattutto, a seconda dei punti di vista) a motivi etici. La gestione dei servizi in questione resterà a carico del Comune, che però adesso chiede un contributo agli utenti tanto per il trasporto verso i centri riabilitativi (indicativamente fissato dai 3 agli 8 euro al giorno) quanto per l'assistenza a domicilio. Durissima la presa di posizione di Fratelli d'Italia, che in un lungo comunicato pubblicato su Facebook ha apertamente parlato di "atto discriminatorio" e di "tasse sui disabili".
Il duro attacco di Fratelli d'Italia
“Le "tasse sui disabili": un atto amministrativo che condanniamo con forza. Il diritto delle famiglie di ottenere pari opportunità per i propri ragazzi o ragazze diversamente abili viene fortemente compromesso da un atto così discriminatorio, che non tiene conto delle difficoltà quotidiane che devono vivere le famiglie. In termini di servizi e anche in termini sollievo all’impegno profuso verso i propri cari. In questi giorni le famiglie dei ragazzi disabili stanno ricevendo lettere nelle quali si chiede di compartecipare alle spese, con un massimo di 3 euro al giorno trasporto urbano e di 8 euro per il trasporto extra-urbano. Oltre al costo non di poco conto, che in molti casi arriva in media a 200 euro, le famiglie denunciano la completa mancanza di sensibilità, il sentirsi abbandonati dagli enti pubblici - si legge nella nota - il servizio di trasporto riconosce la possibilità alle ragazze e ragazzi con disabilità di frequentare i centri sociali riabilitativi: noi riteniamo che sia un diritto dei disabili, non un peso da dover far pagare come un obolo al Comune di Fano. Il centrosinistra, che amministra la città, in maniera spesso strumentale amplifica il lavoro e i progetti nel settore pari opportunità ma dimentica i diritti dei disabili tassandoli. Oltre al trasporto la delibera chiede la compartecipazione delle spese nel servizio di assistenza domiciliare.
Altro servizio che diventa in parte a carico degli utenti: è inaccettabile. Dove sono finiti i tavoli della concertazione, perché non hanno coinvolto le associazioni di tutela sociali? Tutte scelte politiche decise senza alcun preavviso alle famiglie"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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