"Stop agli affitti brevi", ma gli alloggi su Airbnb crescono del 25%: l'"autogol" del Pd

Il sindaco Pd di Firenze ha annunciato il mese scorso lo stop agli affitti brevi nella "zona Unesco" del centro storico. Ma in attesa che entri in vigore, il provvedimento sembra aver ottenuto l'effetto opposto

"Stop agli affitti brevi", ma gli alloggi su Airbnb crescono del 25%: l'"autogol" del Pd
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Lo scorso giugno, il sindaco Dario Nardella aveva anticipato di essere al lavoro per una misura volta a limitare gli affitti brevi: stop all'apertura di nuove strutture ricettive nella "zona Unesco" del centro storico di Firenze, al più presto. Un provvedimento che, nelle intenzioni del centrosinistra, mirerebbe a tutelare i residenti e gli utenti in cerca di un appartamento in affitto nel quale vivere stabilmente, alla luce di un fenomeno che avrebbe portato a una diminuzione del numero di immobili disponibili per affitti a lungo termine (facendone al contempo schizzare alle stelle le cifre richieste come canone di locazione). Un modo per scoraggiare quindi la nascita di nuovi ostelli e nuovi spazi a esclusiva disposizione dei turisti in una zona nevralgica della città, ma che almeno in questa fase sembra aver ottenuto l'effetto opposto. Il motivo?

Dal momento dell'annuncio della "stretta" da parte del primo cittadino, oltre 3mila nuovi appartamenti sono stati registrati sulla piattaforma Airbnb. Questo l'"autogol" del Pd nel capoluogo della Toscana, stando perlomeno a quanto emerge dai dati estrapolati dal quotidiano La Repubblica dal sito di Airbnb nell'arco delle ultime settimane. Lo spazio web della piattaforma online statunitense, indicando la città richiesta, consente all'utente di essere a conoscenza del numero complessivo di immobili potenzialmente disponibili sul territorio per un affitto breve. Stando ai riscontri più aggiornati, sarebbero oggi circa 12.800 gli alloggi "messi in vetrina" a Firenze dai rispettivi proprietari su Airbnb (includendo nel novero camere d'albergo, interi appartamenti, stanze private e camere condivise). Qual è la particolarità del conteggio? Che, sempre secondo Repubblica, sul finire dello scorso maggio, il numero ammontava a "soli" 9.600. Dopo l'annuncio di Nardella quindi, ci sarebbe stata una vera e propria corsa alla registrazione su Airbnb, da parte dei titolari di case ed appartamenti.

E da allora, il numero di alloggi per gli affitti brevi sarebbe addirittura cresciuto del 25% in meno di due mesi. Un vero e proprio "boom" che a quanto pare sarebbe legato solo in parte all'emersione dal nero: sarebbero state proprio le parole del primo cittadino, in primis, ad indurre indirettamente a registrarsi sul sito anche proprietari che non vogliono precludersi la possibilità di dedicarsi all'affitto breve, in futuro.

L'atto preannunciato dal sindaco Pd non avrà ad ogni modo effetto retroattivo e non entrerà in vigore a strettissimo giro di posta, almeno sulla carta: bisognerà prima procedere all'approvazione della variante urbanistica, che allo stato attuale difficilmente promette di arrivare in consiglio comunale entro il prossimo settembre. E proprio per questo, il numero di alloggi su Airbnb per gli affitti brevi potrebbe crescere ulteriormente.

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