Bocciata al liceo, la madre va dai carabinieri. E annuncia ricorso al Tar

Una studentessa di 18 anni che frequenta un liceo di Ravenna è stata bocciata all'esame di riparazione. E dopo essersi recata dai carabinieri, la madre della giovane ha annunciato l'intenzione di fare ricorso al Tar, contestando la decisione dei professori

Bocciata al liceo, la madre va dai carabinieri. E annuncia ricorso al Tar
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Dopo esser stata rimandata a settembre, è stata bocciata agli esami di riparazione: secondo i professori, la studentessa di 18 anni protagonista di questa vicenda non aveva evidentemente ancora colmato le lacune emerse in tre differenti materie. Ma la madre della ragazza non ci sta: dopo essersi recata dai carabinieri, ha già preannunciato un ricorso al Tar contro la bocciatura della figlia. Questo è quanto avvenuto pochi giorni fa a Ravenna, stando perlomeno a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino. Una storia che riguarda come detto una ragazza diciottenne che frequenta il liceo artistico della città ravennate, la quale al termine dello scorso anno scolastico era stata rimandata in inglese, fisica e scienze.

A detta della madre, la studentessa che sogna di fare l'indossatrice avrebbe trascorso l'estate sui libri, fra studio e ripetizioni in vista del "triplice esame" di riparazione che l'attendeva. Sempre secondo la donna, sarebbero arrivate persino rassicurazioni da parte di alcuni professori, circa la promozione in quinta alla luce dei progressi scolastici evidenziati dalla giovane. E invece, nelle scorse ore, è arrivata la doccia fredda: la scuola ha fatto sapere alla signora che la figlia non aveva superato l'esame. Il rendimento scolastico della ragazza è a quanto pare stato reputato ancora insufficiente dagli insegnanti, stando se non altro all'esito finale. Un verdetto che la madre della giovane non ha tuttavia accettato: prima ha raggiunto il liceo, chiedendo un incontro con il dirigente scolastico. Un confronto che non si è tuttavia concretizzato: nonostante l'attesa, non ha avuto modo di parlare con il preside. E quando ha capito che in quel frangente non sarebbe riuscita ad ottenere spiegazioni, si è diretta verso la locale caserma dei carabinieri.

Ai militari dell'Arma avrebbe raccontato l'accaduto, sfogandosi per ciò che lei ritiene essere un'ingiustizia. La donna non ha al momento presentato formali denunce, ma si è detta a quanto sembra intenzionata comunque a ricorrere al Tar contro la decisione dei professori. "In tutte le altre materie, mia figlia era andata benissimo durante l’anno scolastico e la pagella lo dimostra. Per questo si sente vittima di una grandissima ingiustizia.

Attraverso un legale, presenteremo ricorso - ha confermato la donna al quotidiano - per vedere gli atti, ossia gli esami di mia figlia, ho presentato domanda scritta, anche se mi è stato detto che serviranno mesi per avere una risposta. Ma la scuola riparte tra pochi giorni. Per questo l’unica soluzione sarà quella di presentare un formale ricorso".

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