La storia della piccola Angese, la bimba morta per il calore dopo essere rimasta da sola in auto, ha riaperto una ferita mai sanata. Purtroppo, infatti, sono sempre di più i casi di bambini piccoli che hanno perso la vita dopo essere stati abbandonati per errore nei veicoli e lasciati per ore sotto il sole cocente. La politica ha cercato di intervenire, imponendo l'obbligo di utilizzare dei seggiolini anti-abbandono fino a una certa fascia d'età. Eppure, nella drammatica vicenda accaduta ieri, giovedì 18 luglio, qualcosa è andato storto.
La disperazione del papà
Agnese, una bimba di soli 14 mesi, avrebbe dovuto essere accompagnata al campo estivo dell'asilo nido. Il papà, Sirio Chinellato, si è invece diretto subito al posto di lavoro, dimenticandosi della figlia. Dopo aver posteggiato, ha raggiunto il luogo d'impiego, lasciando così la bambina da sola in auto per ben 5 ore. Stando alle ultime informazioni trapelate, sarebbe stato un collega di lavoro dell'uomo ad accorgersi della presenza delle piccola all'interno della vettura e a dare l'allarme.
Mentre si attivavano i soccorsi, il padre della bambina si è accorto di quanto stava accadendo ed è accorso all'esterno, cominciando a gridare: "Agnese, Agnese!". Un momento straziante che difficilmente coloro che si sono trovati ad assistere potranno dimenticare. Purtroppo, malgrado il tempestivo intervento, per la bambina era ormai tardi. Recuperata già priva di sensi, Agnese non ha dato alcuna segnale di ripresa durante le manovre di rianimazione cardio-polmonare eseguita dai soccorritori del Suem di Mestre. La piccola è stata dichiarata morta poco dopo aver raggiunto in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo.
I suoi genitori, Sirio Chinellato e Gloria Lugato, sono entrambi caduti in stato di choc. Agnese era la loro seconda figlia. Prima di lei, la coppia ha avuto un'altra bambina. In questo momento, in cui è fin troppo facile cadere nell'errore dei giudizi affrettati, quanto viene richiesto è il silenzio. Lo stesso sindaco di Mogliano Veneto, Matteo Romanello, chiede di non alimentare le polemiche. Chi conosce la coppia ha solo parole di dolore e vicinanza."Queste cose possono capitare, tant'è vero che anch'io ho un bambino piccolo e ho sempre avuto il terrore di poterlo dimenticare in macchina. Proprio per togliermi il pensiero, mi sono dotato del dispositivo salva-bebè", è stato il commento di cittadino a Il Gazzettino.
Anche don Paolo, il parroco della zona, ha solo parole di conforto per i giovani genitori.
Ci si interroga sul seggiolino anti-abbandono
Sul caso è stata ovviamente aperta un'inchiesta finalizzata a ricostruire le tappe di questo dramma. A occuparsi delle indagini sono i carabinieri della Compagnia di Mestre. La prima domanda a cui gli inquirenti devono rispondere riguarda il seggiolino anti-abbandono.
Il dispositivo d'allarme era presente, e, in caso di risposta affermativa, funzionava correttamente?Per legge, il dispositivo salva-bebè è obbligatorio fino al raggiungimento dell'età di 4 anni. Se fosse stato presente e funzionante, forse la piccola Agnese avrebbe potuto essere salvata.
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