"Uscivamo di notte a cercarle". I verbali choc dei genitori delle 16enni usate come escort a Bari

L'indagine sul giro di prostituzione minorile nel capoluogo pugliese. Agli atti dell'inchiesta ci sono i verbali delle ragazze coinvolte e quelli dei genitori

"Uscivamo di notte a cercarle". I verbali choc dei genitori delle 16enni usate come escort a Bari
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"All’inizio avevo scoperto soltanto che mia figlia frequentava persone poco raccomandabili, tra cui un certo Bino che apparteneva alla famiglia malavitosa Capriati di Bari vecchia. Insieme con mio marito abbiamo aumentato la sorveglianza su di lei. Approfittando dei momenti in cui riposavo, però, usciva di nascosto per poi tornare a tarda sera, tanto da costringerci a uscire a cercarla. Talvolta ero costretta a dormire davanti alla porta di casa per evitare le sue fughe". È una testimonianza drammatica quella della mamma di una delle 16enni coinvolte nel giro di giovani escort a Bari. I verbali della 56enne, e degli altri genitori, sono stati allegati al fascicolo d'inchiesta che vede indagate a vario titolo sei persone per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile. Cinque dei presunti sfruttatori - quattro donne e due uomini - sono finiti in carcere, mentre una si trova agli arresti domiciliari. Nel losco giro d'affari, sgominato dalla Squadra Mobile del capoluogo pugliese dieci giorni fa, sarebbero coinvolti anche quattro presunti clienti: due sono ai domiciliari, gli altri sottoposti all'obbligo di firma.

Le avvisaglie

I primi campanelli d'allarme sarebbero scattati a marzo del 2021, un anno prima che fossero avviate le indagini. Come anticipa il quotidiano la Repubblica, in quel periodo due delle ragazzine coinvolte giro di baby squillo avrebbero cominciato a frequentarsi con assiduità. Il dettaglio non è sfuggito allo sguardo attento dei genitori, preoccupati che le rispettive figlie si fossero cacciate nei guai. "Facevano tardi la sera e frequentavano compagnie poco raccomandabili - ha detto ai poliziotti la madre di una delle 16enni - ha raccontato una mamma - Assieme all’altra mamma, perciò, abbiamo iniziato a monitorare le uscite serali e i rientri delle due ragazze, fino a che casualmente ho rinvenuto all’interno della mia autovettura un telefono di ultima generazione che non apparteneva a nessuna delle due". Alla richiesta di informazioni sul cellulare, le adolescenti hanno risposto che serviva "a fare le truffe". Una versione a cui le due donne non hanno creduto, ritenendo che si trattasse di una menzogna.

Le chat compromettenti

I sospetti sono aumentati quando una mamma ha scoperto che le ragazzine frequentavano Antonella Albanese (una degli indagati ndr) che era "già maggiorenne e della quale si mormorava che facesse la escort nelle Marche". Da lì, il presagio che sotto ci fosse qualcosa di losco. A quel punto, la donna ha deciso di setacciare il cellulare della figlia, imbattendosi così in "una chat con un quarantenne" nella quale si parlava di un "grosso regalino". Dopo quest'amara scoperta, le due mamme hanno incontrato l'uomo in questione. Questi avrebbe detto loro di rivolgersi al proprietario di alcuni strutture ricettive del centro ventilando l'ipotesi che le ragazze frequentassero "un giro di amicizie poco raccomandabili", un giro di prostituzione minorile.

Gli abiti succinti e le notti insonni

"Spaventati da questi comportamenti, io e mio marito decidemmo di toglierle la sim dal cellulare - si legge nel verbale di una mamma - ma è servito poco, perché a settembre Antonella Albanese le fornì una nuova sim a lei intestata". La signora ha raccontato di aver cominciato a monitorare la figlia anche sui social, notando che la ragazzina pubblicava spesso "storie mentre ballava in abiti succinti". Intanto le attese notturne si facevano sempre più lunghe e preoccupanti: "Una volta la madre dell’amica di mia figlia mi chiamò alle 3 di notte - ha raccontato l'altra mamma -perché la ragazza era rientrata a casa e poi era uscita di nuovo a notte fonda.

Insieme con lei e con i miei figli abbiamo girovagato per tutta la città fino alle 6 del mattino, fino a che l’abbiamo trovata nei pressi dei campi da calcio vicino alla Muraglia, vestita con abiti succinti". Un'escalation drammatica, fino alla decisione coraggiosa di sporgere denuncia. La fine di un incubo.

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