Vernice nera contro il ministero della Giustizia: blitz di Ultima Generazione

Sei attivisti del gruppo sono stati fermati dalle forze dell'ordine e portati in commissariato

 Vernice nera contro il ministero della Giustizia: blitz di Ultima Generazione
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Nuovo blitz di Ultima generazione a Roma, con gli attivisti che stavolta hanno preso di mira la sede del ministero della Giustizia di via Arenula.

Come rivendicato dagli ambientalisti sui propri profili social, l'incursione è iniziata intorno alle ore 10.00 di oggi, lunedì 20 maggio, quando 14 di loro, tramite un estintore successivamente sequestrato dalle forze dell'ordine intervenute sul posto, hanno imbrattato di vernice nera l'esterno dell'edificio, colpendo le pareti e le colonne.

Dopo aver ricevuto la segnalazione, sono intervenuti gli agenti del Reparto Mobile, i colleghi del commissariato Trevi, la Digos e la polizia scientifica: gli agenti hanno fermato sei rimostranti, sollevandoli di peso e quindi trasportandoli in commissariato per le consuete operazioni di identificazione e per valutare eventuali responsabilità.

I membri del gruppo, si legge su Facebook, "hanno preso parte a una azione di disobbedienza civile non violenta davanti al ministero della Giustizia. Due persone hanno spruzzato carbone vegetale nero con un estintore contro la parete del ministero della Giustizia mentre altre hanno appeso manifesti". Nei manifesti citati dal comunicato si fa riferimento all'articolo 9 della Costituzione, nel quale si dice che"La Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".

Citando gli eventi dello scorso anno, ovvero "378 eventi meteorologici estremi, 12.000 persone hanno perso la casa, 13 miliardi di danni e 456 milioni di tonnellate di C02 emesse da Eni", Ultima generazione chiede ancora una volta l'istituzione di un Fondo di Riparazione e lo stop ai sussidi ai combustibili fossili. "I dati che abbiamo esposto sulle pareti del Ministero della Giustizia dimostrano che il governo e i suoi ministeri non hanno preso e continuano a non prendere le misure di adattamento e mitigazione necessarie per salvaguardare il nostro territorio e la popolazione Italiana", ha dichiarato uno degli attivisti, "la crisi climatica è una crisi sociale".

Gli ambientalisti hanno approfittato dell'occasione per anticipare un evento già in programma a piazza del popolo il prossimo 1 ottobre. "Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese", spiega il gruppo in una nota ufficiale, "la nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato".

Non solo ambientalismo, comunque, da parte di Ultima generazione, che si occupa anche di attaccare il ministro della Giustizia per motivazioni ben distanti da quelle relative al clima."Il ministro Nordio rappresenta un grande pericolo per la nostra democrazia", spiegano gli attivisti del gruppo.

"Le sue recenti riforme della giustizia includono la separazione delle carriere dei magistrati, le modifiche alla prescrizione, le restrizioni alla stampa, e le limitazioni alle indagini sui reati dei colletti bianchi e all'uso delle intercettazioni", ritenuti "strumenti fondamentali per smascherare la corruzione e i legami con la mafia".

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