Entrano in casa e lui spara: così il nipote di Vincenzo Lancia ha messo in fuga i ladri

L'episodio è avvenuto in provincia di Torino e l'imprenditore ha fatto esplodere tre colpi in aria. Gli inquirenti sono sulle loro tracce

Entrano in casa e lui spara: così il nipote di Vincenzo Lancia ha messo in fuga i ladri
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Da ragazzo aveva conosciuto la paura e l’insicurezza di trovarsi nelle mani dei criminali quando lo rapirono. 44 anni dopo, forse, non avrebbe immaginato di poter rivivere lo stesso terrore. Marco Gatta, imprenditore piemontese, ha sparato dei colpi di pistola dopo che tre malviventi si sono introdotti nella sua villa collocata tra le colline della campagna torinese, per la precisione nei dintorni di Moncalieri. Gatta è anche il nipote di Vincenzo Lancia, fondatore del celebre marchio automobilistico.

Dopo i colpi d’arma da fuoco, i ladri si sarebbero dati alla fuga e lui ha poi contattato i carabinieri per raccontare dell’episodio e del sospetto è che volessero mettere in atto una rapina. Dopo l’introduzione nell’abitazione di Gatta, i ladri avrebbero fatto disperdere le loro tracce, ma gli inquirenti, in queste ore, stanno proseguendo le ricerche per trovarli.

L’episodio è avvenuto nella serata di domenica 26 novembre quando l’imprenditore si trovava all’interno della sua villa fatta costruire dalla famiglia Lancia tra Revigliasco e Santa Brigida sulla bella collina di Moncalieri. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe accorto dei ladri prima che effettivamente mettessero piede nel prefabbricato e ciò sarebbe stato possibile grazie al vociare dei banditi oppure al rumore del mezzo su cui viaggiavano. Una volta visti i tre incappucciati, Gatta ha mantenuto la mente lucida e ha agito per allontanarli dalla sua proprietà: ha brandito una pistola di tipo Glock, regolarmente detenuta e registrata, ed è uscito sul balcone di casa per sparare in aria tre colpi. Al suono degli spari, i ladri si sarebbero dileguati, lasciando la villa.

Subito dopo l’accaduto, l’esponente della famiglia Lancia ha chiamato il 112 e i carabinieri della stazione di Moncalieri l’hanno raggiunto a casa sua. Agli investigatori ha consegnato 2 carabine e altre 3 pistole, tutte detenute con regolare licenza, che sono state portate via a scopo cautelativo assieme alla Glock e a un centinaio di munizioni trovate in casa. I carabinieri non hanno trovato tracce di sangue e, per il momento, non risulta che qualcuno dei banditi sia stato rapito. In queste ore gli investigatori stanno acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza presente nella zona per capire in che direzione possano essere scappati i rapinatori e cercare di individuare il mezzo utilizzato per la fuga.

Non è la prima volta che Marco Gatta è oggetto di attenzione da parte di criminali. Nel 1979, quando lui aveva solo 22 anni, è stato rapito insieme a un amico mentre si trovavano in un club di Torino per poi essere caricati su una Fiat 132.

L’amico venne liberato quella sera stessa mentre Marco dovette aspettare diversi giorni prima di tornare dai suoi genitori e soprattutto dopo il pagamento di 750 milioni di lire da parte della famiglia Lancia ai rapitori.

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