
È stanco Andrea Sempio. Dopo 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, il 37enne finito di nuovo sotto la lente degli inquirenti e costretto ancora una volta ad affrontare l'uragano mediatico, affida il suo pensiero ai microfoni dei giornalisti di Rai 1. "Io comprendo i tentativi che possa fare la difesa sua (di Alberto Stasi, ndr) ancora negli anni, lo posso capire, però anche basta. Arriva un punto in cui ti dico basta", dice in un'intervista al programma "Storie Italiane" condotto da Eleonora Daniele su Rai 1.
A Marco Poggi, spiega, è ancora legato. "Ci siamo sentiti subito, il primo giorno. Lui subito mi ha chiamato. Ci diciamo le solite cose, di farci forza e che prima o poi passerà anche questa", ha raccontato Sempio. Nel frattempo, ha aggiunto ai giornalisti che da quando ha saputo di essere nuovamente indagato, il suo stato d'animo "è un turbine: ci sono giornate in cui la tensione si allenta un po' e ci sono i momenti in cui esce una qualche notizia" che lo fa ripiombare nell'ombra. "È un'alternanza tra momenti di quasi calma e momenti pesanti", ha detto. E ha sottolineato che quando ha ricevuto l'avviso di garanzia "all'inizio non avevo neanche capito. Poi quando mi sono trovato davanti il foglio che diceva che era di nuovo per la vicenda di Garlasco, questa volta in concorso... ti crolla la realtà addosso, non sai più cosa ti sta succedendo. Sono dovuto andare dai miei e avvertirli: 'Ci siamo di nuovo, siamo di nuovo dentro". Il problema - ha spiegato il 37enne - non è tanto la nuova inchiesta, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, diretto dal colonnello Antonio Coppola, quando l'impatto mediatico.
"Questa vicenda purtroppo va su due fronti: quello legale e quello mediatico, che al momento è quello che ha il peso preponderante, perché non è una cosa che cade solo sulle mie spalle, ma su quelle di tutte le persone che mi sono vicine, dagli amici, alla mia famiglia, ai colleghi di lavoro. È un disastro, una cosa che schiaccia tutto". Dopo un periodo di ferie, Sempio ora è rientrato al lavoro.
"Se stai a casa, ti dicono che ti stai nascondendo. Se non esci e non fai la vita di prima, è sospetto. Come se tu la vita di prima potessi farla". E poi "in qualche modo darti da fare e tenerti occupato, altrimenti la testa va sempre lì".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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