"Angela venne rapita, non è scomparsa. I bambini, specie quando sono molto piccoli, così come lo era lei all’epoca, non svaniscono nel nulla. Sarebbe più giusto parlare di sottrazione di minore o rapimento, perché di quello si tratta". Catello, il papà di Angela Celentano, la bimba di 3 anni scomparsa sul Monte Faito (Vico Equense) il 10 agosto 1996, non ha mai smesso di cercare sua figlia. Da ventotto anni lui, sua moglie Maria e le figlie Rosa e Naomi vivono nell'attesa di una segnalazione che possa far ritrovare loro la serenità perduta. "Lavoriamo sotto traccia e ci esponiamo solo quando lo riteniamo opportuno, ma non c'è giorno in cui i nostri sforzi non siano rivolti alle ricerche di Angela. Il nostro obiettivo è ritrovarla", precisa Catello Celentano alla redazione de IlGiornale.
All'orizzonte si profila una novità importante: l'istituzione di una commissione di inchiesta sui bambini scomparsi. "Siamo ancora in fase di elaborazione della proposta, ma ci sono i presupposti giusti per poter sperare che il progetto si concretizzi", spiega l'avvocato Luigi Ferrandino, il legale che assiste la famiglia Celentano. "L'idea, elaborata di concerto con la Manisco World, l'associazione che si occupa di persone scomparse in tutto il mondo, è quella di istituire una commissione d’inchiesta che prenda spunto dal caso di Angela Celentano ma che si occupi, in modo strutturato, di tutti i bambini scomparsi. - conclude Ferrandino - Siamo fiduciosi".
Signor Catello Celentano, ci sono novità?
"Al momento nessuna. Continuiamo a ricevere segnalazioni che, grazie al team di esperti della Manisco World di cui ci avvaliamo per le ricerche di Angela, vagliamo con grande accuratezza. Per ora non ci sono stati riscontri meritevoli di ulteriori approfondimenti, ma continuiamo a lavorare con grande fiducia e impegno".
Da che parte del mondo giungono le segnalazioni?
"Un po' ovunque. Calcoli che le ricerche sono estese in modo capillare in tutto il mondo, sia attraverso gli sportelli Atm che i canali social (Facebook, TikTok eccetera). Quindi c’è sempre grande fermento da questo punto di vista. E ogni segnalazione, per quanto possa trattarsi anche soltanto di una mera somiglianza fisica, viene valuta attentamente dal nostro team di esperti. Anche perché crediamo fortemente che Angela sia viva".
Lo dice con convinzione.
"Angela non è scomparsa nel nulla. Come può sparire una bambina di tre anni? Venne rapita. Su questo credo che ci siano ben pochi dubbi".
E dunque qual è la sua ipotesi sul rapimento?
"Credo si sia trattato di un rapimento a scopo di adozione, clandestina ovviamente. Non ci sono elementi per poter prendere in considerazione piste alternative. Tanto più che fu un'azione rapida, questione di pochi minuti ed Angela non c’era più".
Cosa ricorda di quel giorno?
"Ricordo tutto, ogni particolare. Come se fosse accaduto ieri. E invece sono passati già 28 anni"
Ritiene che siano stati commessi degli errori durante la fase iniziale delle ricerche?
"Sì. All'inizio si ipotizzò che Angela fosse rimasta vittima di un incidente, magari che fosse finita in qualche dirupo. Non venne presa in considerazione l'ipotesi del rapimento e così, per le prime 48 ore, le ricerche si concentrarono sul Monte Faito. Del resto nessuno avrebbe mai potuto immaginare che qualcuno l'avesse portata via. Non c'era stato un precedente simile o, in ogni caso, qualcosa che potesse fare pensare che non l’avremmo più rivista".
Secondo lei, c’è qualcuno che potrebbe aver taciuto qualcosa?
"Questo non lo so. Mi auguro che non sia così".
Sono passati 28 anni. Come vivono questa lunga attesa lei e sua moglie Maria?
"Abbiamo fede e speranza. Poi, per fortuna, ci sono Rosa, Naomi e i nipotini che ci aiutano ad andare avanti. Sono loro la nostra forza e ci danno sempre una grossa mano".
È vero che in casa c’è un armadio con tutti i doni che avete acquistato per Angela?
"Sì, uno per ogni compleanno. Così, quando ritornerà, li scarterà tutti insieme e sarà come una grande festa".
Come immagina il vostro primo incontro?
"Questa è una domanda a cui non posso dare una risposta certa.
In casa ne parliamo spesso, facciamo progetti su cosa faremo insieme e quello che avremo da raccontarci. Poi penso che, in realtà, le emozioni prevarranno sul resto. Sono sicuro che sarà un momento indimenticabile, il più bello della nostra vita".
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