"Vivo col cellulare sempre acceso, ho paura". Lo sfogo dell'orafa dopo il boom di rapine

Il "distretto delle gioiellerie" di Arezzo ha subìto nel corso dell'anno 23 furti. E il presidente della consulta, nonostante l'invio da Roma di nuovi agenti delle forze dell'ordine, ha lanciato anche l'idea delle "ronde"

"Vivo col cellulare sempre acceso, ho paura". Lo sfogo dell'orafa dopo il boom di rapine
00:00 00:00

Un ultimo colpo, il ventitreesimo ai danni di una gioielleria del territorio dall'inizio dell'anno, è stato messo a segno nelle scorse ore. E Giordana Giordini, presidente della consulta orafa di Arezzo nonché della sezione oreficieria di Confindustria Toscana Sud, lancia l'allarme: i gioiellieri sono esasperati, così non si può andare avanti. Questa la situazione che, stando a quanto riporta la stampa toscana, sta vivendo il distretto orafo di Arezzo, uno dei più importanti d'Europa. Finito a quanto pare nel mirino di quella che sembrerebbe essere una vera e propria "banda delle gioiellerie": più di venti, come detto, le attività sparse sul territorio provinciale "visitate" dai ladri dallo scorso gennaio ad oggi. L'ultimo caso in ordine cronologico arriva da Laterina, il paese di Pupo: una gioielleria sarebbe stata colpita ieri sera intorno alle 21 quando nessuno dei titolari era più in azienda. Secondo le prime ricostruzioni gli uomini in azione hanno usato un'ascia come arma per aprirsi un varco, cosi hanno forzato la porta e sono entrati.

Probabilmente, in precedenza avevano studiato la zona e poco prima di entrare avevano spostato le inquadrature delle telecamere di videosorveglianza in modo da non farsi riprendere. Una volta all'interno hanno messo le mani su un chilo di oro e circa dieci di argento, per un bottino di oltre 100mila euro. E in un'intervista al Corriere Fiorentino, Giordani ha manifestato tutte le preoccupazioni che vivono gli imprenditori aretini del settore. "Viviamo con la paura ogni sera quando chiudiamo l'azienda e ogni mattina quando la riapriamo, sempre col timore che l'allarme collegato al cellulare ci svegli di soprassalto nel cuore della notte e sempre con la speranza che non sia successo niente di insolito". Giordini ha spiegato di aver comunque ricevuto supporto concreto dal Ministero, tramite l'invio di nuovi agenti.

"I rinforzi che sono stati inviati da Roma dopo gli ultimi colpi di inizio novembre, una ventina di uomini, hanno consentito di potenziare molto i servizi sul territorio. Ormai di pattuglie notturne delle forze dell'ordine, polizia, carabinieri e anche finanza, ne girano tante, nei piazzali delle aziende di tutto il distretto. Di più è difficile chiedere, ma evidentemente ancora non basta – ha concluso Giordini - scendere in piazza? No, sarebbe un'ingiustizia nei confronti degli sforzi che lo stato sta facendo per venirci incontro. Il prefetto Di Nuzzo è impegnatissimo, sono in contatto con il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni e col capo della polizia, Vittorio Pisani. Non avrebbe senso protestare contro di loro. Magari qualcosa in più possiamo fare noi orafi.

Oltre a pagare premi assicurativi da capogiro e munirci dei sistemi d'allarme più sofisticati, che costano un botto, potremmo pensare a metterci in gioco personalmente, con la nostra presenza fisica. Come si chiamano, ronde? Sì, anche quello ci potrebbe stare".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica