Kataleya Chicclo Alvarez potrebbe essere stata vittima del traffico di minori. A sollevare anche questa pista (pur non escludendo le altre prese in considerazione) sono stati nelle scorse ore gli stessi genitori della bambina di 5 anni scomparsa esattamente quattro mesi fa dall'ex-albergo occupato di Firenze nel quale viveva insieme alla madre. E sempre a loro avviso, non sarebbe stato fatto abbastanza per cercarla. Le indagini stanno andando avanti a pieno ritmo, anche se la potenziale svolta rappresentata dalle tracce ematiche trovate in alcune stanze dell'ex-Hotel Astor sembra essersi rivelata una falsa pista. Si indaga basandosi soprattutto sul presunto "racket degli affitti" gestito dallo zio materno della giovanissima. Dopo aver lanciato un nuovo appello a testimoniare, Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo (ovvero i genitori di Kata) hanno fatto presente come quella del racket non sia l'unica opzione sul tavolo.
E hanno fatto prendere quota ad un'altra ipotesi passata in secondo piano. "Ci sono tante ipotesi, non solo quella del racket. Non è la prima bambina che sparisce, in altri Paesi ci sono traffici di bambini - le parole di Katherine Alvarez, riportate dal quotidiano La Nazione -qualcuno che è vicino a mia figlia mi faccia sapere come sta. E' un dolore grande per noi, fateci sapere". Sempre durante l'incontro odierno con la stampa, la donna si sarebbe inoltre lasciata scappare una frase piuttosto critica nei confronti degli investigatori: secondo lei "non è stato fatto abbastanza per cercare Kata". Nel frattempo, le autorità del Perù hanno accolto la richiesta di rogatoria avanzata dalla procura di Firenze in merito all'inchiesta sul sequestro della bambina.
Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e i sostituti procuratori Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, titolari del fascicolo di indagine che ipotizza il rapimento a scopo di estorsione, ascolteranno in videoconferenza i quattordici cittadini peruviani indicati nella rogatoria. Si tratta di parenti e amici dei genitori della bambina, che si trovano in Sudamerica e che potrebbero avere informazioni utili sulla vicenda. Ma si continuerà a cercare anche all'interno dell'Astor: stando a quel che riportano i media fiorentini, ieri era iniziato lo sgombero dei rifiuti e delle masserizie abbandonate all'interno dell'edificio.
E non appena gli operai di Alia (la società partecipata che gestisce il servizio di raccolta rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, ndr) avranno portato via gli scarti, i carabinieri del comando provinciale e quelli del Ros entreranno nell'immobile per l'ennesimo sopralluogo. Alla ricerca di indizi che ad oggi continuano a latitare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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