Anche la "pista bolognese" sembra ormai esser tramontata: la bambina avvistata su un autobus del capoluogo dell'Emilia - Romagna non è quella che la famiglia e le forze dell'ordine stanno cercando ormai da più di quattro giorni. C'è però una nuova traccia, che a quanto pare potrebbe davvero imprimere una svolta alle indagini: un testimone ha infatti riferito di aver visto la piccola Kataleya Alvarez trascinata via da un uomo mentre piangeva e cercava di resistere. Questi gli ultimissimi sviluppi per quanto concerne la bambina di cinque anni scomparsa lo scorso sabato da Firenze. La procura aveva già aperto nei giorni scorsi un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione e quest'ultima testimonianza sembra confermare quella che appare praticamente una certezza: Kata è stata rapita. E si tratterebbe della seconda prova di un certo peso che va in questa direzione, dopo il post "sospetto" pubblicato su Facebook nei giorni scorsi e acquisito dagli inquirenti.
"Ricordate che in Perù avete una famiglia", avrebbero scritto alcuni occupanti della struttura rivolgendosi ai genitori della giovanissima peruviana. Nelle scorse ore, più di venti carabinieri hanno quindi setacciato appartamenti, garage, scantinati della zona dell'ex-albergo Astor, l'edificio occupato nel quale la bimba viveva insieme alla madre e al fratellino di sette anni. I pompieri hanno sfondato una porta, hanno aperto un’auto e perlustrato i pozzi neri, alzando le saracinesche dei box e verificando ogni angolo. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, avrebbero anche ipotizzato il percorso compiuto suo malgrado da Kataleya: a quanto pare, avrebbe lasciato il cortile nel quale stava giocando uscendo da una parte dello stabile priva di telecamere, che va su via Boccherini. Questo spiegherebbe gli scarsi indizi giunti dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, almeno per il momento. Gli investigatori hanno ascoltato anche una coetanea di Kata che stava giocando con lei poco prima della sua scomparsa.
Ci sono novità anche per quanto riguarda i genitori della piccola: il padre, che si trovava in carcere a Sollicciano dopo esser stato condannato per reati contro il patrimonio, è stato scarcerato ieri sera, con il tribunale che ha attenuato la misura cautelare con l'obbligo di firma. Una vicenda non priva di tratti poco chiari: chi indaga non esclude che possa trattarsi della vendetta di qualcuno nei confronti della famiglia della piccola, per ragioni da chiarire.
Di certo c'è che l'accaduto ha dato libero sfogo ai mitomani: dopo la telefonata anonima (poi rivelatasi falsa) con cui una persona aveva informato nei giorni scorsi la madre della piccola di essere l'autore del rapimento, in queste ore nel quartiere sono comparsi alcuni biglietti con scritto "Sto bene". Le prossime ore potrebbero insomma essere decisive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.