Arrivata la condanna all'ergastolo per Costantino Bonaiuti, l'ingegnere di 61 anni ritenuto responsabile dell'omicidio della ex compagna Martina Scialdone. La massima pena è stata emessa dai giudici della Prima Corte di Assise di Roma, che si sono espressi sul terribile caso di femminicidio.
La sentenza
Bonaiuti uccise la compagna Martina il 13 gennaio del 2023 quando, dopo averla attesa fuori da un ristorante in via Amelia, nella zona dell'Appio Latino, aprì il fuoco, sparandole a morte. Per la donna non ci fu niente da fare.
Secondo la ricostruzione, quel giorno il 61enne uscì di casa portando con sé la sua pistola Glok legalmente detenuta (l'arma aveva ottenuto una licenza a scopo puramente sportivo). Non accendo la fide della relazione voluta da Martina, Bonaiuti la raggiunse al ristorante per toglierle la vita. Il femminicidio, infatti, avvenne come ultimo atto di una relazione definita da tutti come rossica. La donna avrebbe voluto liberarsi della presenza del 61enne, e riconquistare la propria libertà. L'uomo, tuttavia, aveva ben altro in mente.
Quest'oggi è arrivata la condanna all'ergastolo. Le accuse sono quelle di omicidio volontario aggravato dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia, dall'aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva, e dalla premeditazione. Al 61enne è stato contestato anche il reato di porto illegale di arma in un luogo pubblico.
In aula erano presenti i parenti di Martina Scialdone e anche alcuni amici. Alla lettura della sentenza, la madre e il fratello della donna si sono abbracciati, in lacrime. I giudici hanno quindi accolto le richieste del pubblico ministero Barbara Trotta, che nel corso della requisitoria aveva ricordato l'intera vicenda, culminata con la morte della 34enne. Un delitto davvero cruento, consumatosi di fronte agli occhi del fratello della vittima.
Le parole dei familiari
"Oggi non ci sono stati né vinti né vincitori, l’unica che ha perso è stata mia figlia che non c'è più.
Mia figlia non c’è più e lei non potrà più vedere la luce del giorno", ha dichiarato la madre della vittima, come riportato dalle agenzie di stampa. "C'è la sofferenza di tante famiglie, oltre alla mia, io comunque mi metto anche nei panni di quelli dell’assassino che passeranno dei brutti momenti. Ma non è che questa cosa mi renda felice".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.