Le chat, i contanti e lo studio. "Così i Procopio hanno cancellato tutto in tre giorni"

Gli investigatori ipotizzano che i medici indagati per la morte di Margaret Spada abbiano fatto sparire la prove dell'intervento non autorizzato. Le pazienti del chirurgo sui social: "Avete fatto del bene"

Le chat, i contanti e lo studio. "Così i Procopio hanno cancellato tutto in tre giorni"
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Sono ancora molti i dubbi sulla morte di Margaret Spada, la 22enne deceduta in seguito alla somministrazione di un anestico locale per un intervento di rinoplastica parziale. Gli investigatori ipotizzano che i due medici indagati per omicidio colposo, Marco e Marco Antonio Procopio, rispettivamente padre e figlio, abbiano fatto sparire eventuali prove relative all'intervento non autorizzato nell'ambulatorio di via Cesare Pavese all'Eur, dove si è consumata la tragedia. Circostanza che, se confermata, potrebbe aggravare la posizione dei due chirurghi.

Il giallo della documentazione

Secondo quanto apprende il Corriere della Sera da fonti investigative, gli indagati avrebbero avuto un atteggiamento "poco collaborativo" - scrive il giornale di via Solferino - con gli inquirenti. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta dell'ambulatorio, tre giorni dopo il decesso della 22enne, i Procopio non avrebbero esibito la documentazione amministrativa del centro per il quale aveva chiesto invano, per ben due volte, l'autorizzazione ad interventi di chirurgia. E lo stesso avrebbero fatto con i soccorritori del 118, limitandosi a fornire informazioni generiche riguardo all'anestetico iniettato alla ragazza.

Le chat e i soldi i contanti

Stando a quanto emerso finora dall'inchiesta, Margaret non aveva firmato il consenso informato né le sarebbero state chieste informazioni su eventuali allergie. L'operazione sarebbe stata concordata via chat, peraltro senza che alla giovane fosse data l'indicazione di presentarsi a digiuno. Inoltre, come evidenziato dal fidanzato della 22enne, i 2.800 euro previsti per l'intervento erano stati pattuti in contanti. Da qui l'ipotesi, suffragata dalla testimonianza di alcune pazienti, che i Procopio preferissero pagamenti in denaro contante. Ed è probabilmente anche per questo motivo che, durante il sopralluogo di ieri, i Nas non hanno trovato alcuna traccia della documentazione contabile.

Procopio torna sui social

Mentre proseguono gli accertamenti investigativi, Marco Antonio Procopio è sbarcato su Instagram con un post "criptico": una foto bianca con un puntino nero al centro dell'immagine. Il profilo, attivo da poche ore, vanta già un numero considerevole di follower. Non mancano i commenti positivi.

Anzi, c'è chi li difende a spada tratta: "Chi non li conosce di persona non può parlare - scrive un utente - sono persone di una umanità infinita e vi posso dire che il loro lavoro lo fanno per passione e non per soldi come tanti pensano. Hanno fatto del bene a tante persone e senza soldi". E infine: "Sempre con voi... siete delle grandi persone".

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