"Sapete chi sono?". L'appello dell'Interpol per le donne uccise mai identificate

L'operazione "Identify me" è stata lanciata dall'Interpol per dare un'identità a 22 donne uccise in Europa e rimaste senza giustizia. L'appello: "Chi le riconosce?"

"Sapete chi sono?". L'appello dell'Interpol per le donne uccise mai identificate
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"Le riconoscete?". È l'appello lanciato dall'Interpol riguardo a 22 donne uccise in Europa e rimaste senza identità né giustizia. Si tratta per lo più di cold case - "delitti a pista fredda" - che interessano vittime di presunti omicidi avvenuti anche oltre 40 anni fa. Le loro storie sono state catalogate all'interno di un black notice (avviso nero ndr) diramato dalla Organizzazione internazionale della polizia criminale mediante il sito ufficiale e sui canali social. L'operazione, ribattezzata con il nome di "Identify me" - "Identificami" - è stata promossa al fine di sollecitare eventuali segnalazioni da parte di amici o conoscenti delle persone ritratte in foto.

Chi sono le donne uccise

Ventidue casi irrisolti, catalogati con un'etichetta identificativa che ricorda (quasi) il titolo di un film e il codice del fascicolo di riferimento. C'è "la donna uccisa nel pozzo", il cui corpo fu ritrovato in un pozzo dell'acqua piovana a Holsbeek, in Belgio, il 6 agosto del 1991. Oppure "il corpo bruciato nella foresta" rinvenuto nell'area forestale di Altena, in Germania, l'1 giugno 1997. E ancora "la donna della diga", il cui cadavere (il busto e le gambe soltanto) galleggiava in un canale di Amsterdam. Tra i casi più recenti c'è quello della "ragazza con le unghie finte", età presunta tra i 14 e i 24 anni, carnagione bianca e una cicatrice sul polso. Il suo corpo fu recuperato il 31 maggio 2009 in fondo al canale Alberto, in Belgio.

L'appello dell'Interpol

Le donne segnalate nel black notice hanno perlopiù età compresa tra i 14 e i 24 anni. Per ciascuna scheda vengono riportate foto, descrizioni dettagliate relative ai tratti somatici delle vittime ed eventuali effetti personali rinvenuti sul luogo di ritrovamento del cadavere. Come il gioiello con una pietra rossa che portava all'orecchio una ragazza ritrovata nel fiume Weiser, in Germania, nel 2022. Gli investigatori ritengono che sia stato fabbricato in Ucraina nel 1956.

L'interpol, come si legge sul sito, spera che qualche parente o conoscente delle vittime possa farsi vivo e invita a contattare la polizia nazionale in caso di eventuale riconoscimento. Un'Operazione, quella "Dammi un nome", che mira a riconsegnare l'identità perduta a tutte quelle donne morte, forse, per mano di uno spietato assassino.

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