Cominciano oggi i lavori della Commissione Bicamerale d’inchiesta sulle vicende di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze scomparse a Roma nell’estate del 1983 e mai più ritrovate. A quarantuno anni dai fatti, i parlamentari - venti deputati e altrettanti senatori - tenteranno di fare luce sui i due cold case che hanno segnato la storia d’Italia esaminando vari documenti (registrazioni, intercettazioni, verbali) e attraverso le audizioni di eventuali testimoni. Ma cosa lega i due rapimenti? E come si è arrivati alla commissione d’inchiesta? Proviamo a riavvolgere il nastro partendo dall’inizio.
La scomparsa di Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi, 15 anni, cittadina vaticana, scomparve il 22 giugno 1983. Quel pomeriggio si era recata a scuola di musica, in piazza Sant’Apollinare, che lasciò in anticipo rispetto al solito (circa un quarto d’ora prima). Prima di svanire nel nulla, telefonò alla sorella Federica da una cabina telefonica per raccontare che uno sconosciuto le aveva proposto un lavoretto part-time relativo a una presunta attività di volantinaggio. La denuncia di scomparsa venne formalizzata il giorno seguente dai suoi familiari. L’ipotesi dell’allontanamento volontario sfumò rapidamente e il caso divenne ben presto di interesse nazionale. Durante l’Angelus di domenica 3 luglio 1983, papa Giovanni Paolo II rivolse un appello ai rapitori di Emanuela affinché liberassero la ragazzina: fu la prima volta che si parlò di sequestro. Da qui una serie di congetture che, nel corso degli anni, hanno interessato anche il Vaticano: dall’ipotesi del terrorismo internazionale alla pedofilia, con il coinvolgimento di alcune personalità di spicco della malavita capitolina come Enrico De Pedis, il boss della banda della Magliana, e dei servizi segreti. Nessuna delle piste finora battute ha trovato riscontro. Di recente è tornata alla ribalta la cosiddetta "pista inglese", secondo cui Emanuela sarebbe passata da Londra.
La scomparsa di Mirella Gregori
Mirella Gregori, 15 anni, scomparve a Roma attorno alle ore 15 del 7 maggio 1983. Quel giorno uscì di casa - abitava in una palazzina al civico 91 di via Nomentana - dopo che un tal "Alessandro", spacciandosi per un ex compagno di classe, le citofonò convincendola a scendere. La ragazzina disse alla madre che avrebbe raggiunto alcuni amici a piazza Porta Pia, rassicurandola che sarebbe rientrata presto, ma poi svanì nel nulla. I familiari formalizzarono la denuncia di scomparsa il giorno seguente. Nei mesi successi furono sentiti alcuni, possibili testimoni ma le piste battute (poche per la verità) finirono su un binario morto e il caso venne archiviato.
Cosa lega Mirella ed Emanuela
Il nome delle due ragazze venne accostato, per la prima volta, all'interno di un'inchiesta pubblicata da Panorama sulla "tratta delle bianche", ovvero un giro di prostituzione internazionale che avrebbe interessato giovani donne occidentali. L'articolo, pubblicato l'1 agosto del 1983, riguardava i minori scomparsi in Italia proprio quell’anno. Tra questi, oltre a Emanuela Orlandi, figurava anche il nome di Mirella Gregori: una foto immortalava la ragazza rivolta verso il Papa Giovanni Paolo II durante una visita a Città del Vaticano con la scuola.
Le telefonate dell’Amerikano
Ad avvalorare l'ipotesi di una correlazione tra la scomparsa di Mirella e quella di Emanuela fu una telefonata ricevuta dalla famiglia Gregori in cui un uomo con l'accento straniero, ribattezzato poi come "l'Amerikano", dichiarò di avere notizie di Mirella. Costui chiese ai genitori della 15enne di intercedere con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini per la liberazione di Ali Ağca, il terrorista turco dei "lupi grigi" responsabile dell'attentato a Papa Wojtyla il 13 maggio 1981: in cambio avrebbe fornito notizie della figlia. "L'Amerikano" è il nome della persona che, il 5 luglio del 1983, per la prima volta, telefonò a casa Orlandi promettendo il rilascio di Emanuela in cambio della liberazione di Ağca.
La Commissione d’inchiesta
Il 9 novembre 2023 è stato dato il via libera alla Commissione Bicamerale d’inchiesta Orlandi-Gregori, fortemente voluta dai familiari delle due ragazze. Per l’audizione di quest’oggi sono stati convocati in aula a Palazzo San Macuto la sorella di Mirella, Antonietta Gregori, le sorelle di Emanuela, Cristina, Federica e Natalina, e il fratello, Pietro Orlandi. "Lavoreremo in modo rigoroso dando ai Gregori pari dignità", ha assicurato il presidente della Bicamerale Andrea De Priamo(Fratelli d’Italia). "La collaborazione del Vaticano sarà essenziale - ha dichiarato il vicepresidente, Roberto Morassut (Pd) -e confidiamo che ci sarà senza incertezze, come ha detto papa Francesco.
Nessuna strumentalizzazione politica deve inquinare questo lavoro". E chissà che dopo 41 anni non si giunga alla tanto attesa e auspicata verità sulla scomparsa di quelle due ragazzine accomunate da un misterioso quanto inquietante destino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.