"Faccio come mi pare": il clandestino aggredisce i poliziotti

Un ventitrenne marocchino, privo di permesso di soggiorno e già noto alle forze dell'ordine, ha aggredito a Firenze i due poliziotti che gli avevano chiesto conto degli oltre 2mila euro che aveva con sè, colpendo uno di loro con una bicicletta

"Faccio come mi pare": il clandestino aggredisce i poliziotti

Ha tentato per prima cosa di nascondersi fra le auto in sosta sperando di passare inosservato, ma quando è stato scoperto ha dato subito in escandescenze. "Lasciatemi stare, faccio quel che mi pare" avrebbe sibilato ormai già in preda all'ira agli agenti che lo avevano fermato per un controllo e gli avevano chiesto conto degli oltre 2mila euro in contanti che aveva con sè. Poi li ha aggrediti e avrebbe persino gettato addosso ad uno di la bicicletta sulla quale stava cercando di allontarsi, continuando poi la sua fuga prima di essere rintracciato. Protagonista della vicenda svoltasi nelle scorse ore a Firenze è un giovane di 23 anni proveniente dal Marocco, risultato peraltro privo del permesso di soggiorno e pertanto irregolare sul territorio nazionale (oltre che già conosciuto dalle forze dell'ordine a causa di alcuni precedenti).

Gli insulti verso gli agenti

E dovrà quindi rispondere delle accuse di ricettazione, immigrazione clandestina e di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Stando a quanto riportato dai media locali, a scatenare la furia dell'extracomunitario sarebbe stata la volontà di sottrarsi ad un controllo di routine: lo straniero, che si trovava in una zona non distante dal centro storico del capoluogo della Toscana, avrebbe visto una volante della polizia transitare da via Alderotti e di riflesso si sarebbe rannicchiato fra le automobili parcheggiate. Un atteggiamento sospetto, che infatti ha insospettito gli operatori: questi ultimi, a quel punto, avrebbero accostato e sarebbero scesi dalla vettura, chiedendo al ragazzo la cortesia di mostrar loro i documenti. A quel punto, il clandestino avrebbe iniziato ad insultare gli agenti, asserendo di avere diritto di fare quel che avrebbe voluto. E si sarebbe quindi messo a correre, tentando di seminare i due agenti.

Determinato al punto da utilizzare come arma da offesa addirittura la bici che aveva con sè, utilizzandola per colpire l'agente che lo stava inseguendo. Poco dopo il nordafricano avrebbe aggredito anche l'altro poliziotto, che lo aveva intercettato in un secondo momento utilizzando l'automobile. Con l'ausilio del collega sarebbe però riuscito a bloccare l'aggressore, che da parte sua continuava a tirare calci e pugni.

E gli accertamenti successivamente condotti sul suo conto hanno tolto ogni dubbio circa le ragioni del comportamento del marocchino: si trattava di un clandestino, senza fissa dimora nè lavoro, che aveva con sè circa 2.200 euro in contanti dei quali non ha saputo giustificare la provenienza. Ed è stato quindi condotto in questura, in attesa della direttissima in tribunale.

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