"Giocava con la pistola". Il video choc del killer di Michelle

Il 17enne accusato dell'omicidio di Michelle Causo aveva pubblicato un video sui suoi profili social con la replica di una pistola scacciacani ritrovata nell'appartamento dove si è consumato il delitto

"Giocava con la pistola". Il video choc del killer di Michelle
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C'è un video che mostra il 17enne accusato dell'omicidio di Michelle Causo, la studentessa uccisa lo scorso mercoledì a Primavalle, mentre armeggia con una pistola davanti allo specchio. Secondo quanto riporta il Corriere.it, si tratta della replica di una scacciacani a salve, simile all'originale, che i poliziotti della Scientifica e gli agenti della squadra Mobile hanno trovato durante il sopralluogo di giovedì mattina nell'appartamento di via Giuseppe Dusmet, dove si è consumato il delitto. Il ragazzo ha detto che l'arma apparteneva alla vittima: l'avrebbe usata per minacciarlo prima di essere aggredita.

Il video

Il filmato (autoprodotto) è stato pubblicato dal killer sui suoi profili social, tempo prima dell'omicidio. Nel video il giovane gioca con l'arma - una replica senza tappo della pistola ritrovata nella casa in cui viveva la madre - mentre in sottofondo scorrono le note di una canzone del noto rapper Sosa. L'aspirante trapper non ha mai fatto mistero della sua passione per le armi e i soldi. Anzi, era solito condividere su Instagram e Tik Tok reel con droga, sangue e mazzetti di contanti.

La pistola

Secondo la versione fornita dal 17enne, che ora si trova recluso nel carcere minorile di Casal del Marmo con l'accusa di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere, la pistola sarebbe appartenuta a Michelle. "L'ha usata per minacciarmi", ha raccontato alla pm Anna Di Stastio, che coordina l'inchiesta. L'arma sarà esaminata per capire a chi appartengano le impronte digitali rilevate sull'impugnatura.

La vita dal 17enne in carcere

Stando a quanto apprende Adnkronos da fonti penitenziarie, il 17enne sarebbe denuto in alta sorveglianza. A quanto pare, non avrebbe fatto richieste di alcun tipo né per il cibo né per i farmaci.

Sarebbe taciturno, al punto da non rivolgere una sola parola agli agenti in servizio. Si gode l'ora d'aria, quando prevista, e svolge regolarmente attività fisica, ignaro delle scritte minacciose che sono comparse all'esterno della palazzina di via Dusmet.

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