"Ho finto di essere morto". Così il 14enne si è salvato dalla strage di Nuoro

Il racconto del ragazzino dopo la tragedia: "In casa urlavano tutti". Il 14enne sarà sentito come testimone nei prossimi giorni

A sinistra Roberto Gleboni, l'autore della strage. A destra Giusy Masetti e la figlia Martina
A sinistra Roberto Gleboni, l'autore della strage. A destra Giusy Masetti e la figlia Martina
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"Sono tutti morti. Mi sono salvato perché ho finto di essere morto anche io. In casa urlavano tutti". Sono le parole che il figlio 14enne di Roberto Glebloni, l'autore della strage familiare di Nuoro, ha detto ai carabinieri quando sono arrivati nella casa teatro del tragedia. È stato lui a condurre i militari dell'Arma nelle stanze in cui giacevano i corpi senza vita della madre, Giusi Masetti, della sorella Martina e del fratellino di 10 anni, Francesco. Il cuore del bimbo ha smesso di battere ieri notte, dopo aver lottato per ore tra la vita e la morte. Anche il vicino di casa, Paolo Sanna, colpito all'ingresso della palazzina, è deceduto all'alba di giovedì. Mentre la madre dell'omicida, Esterina Riccardi, si trova ancora in Rianimazione.

La strage familiare

Secondo la ricostruzione degli investigatori, tutto sarebbe iniziato attorno alle ore 6.30 di mercoledì mattina. Gleboni, che lavorava come operatore forestale, era da poco rientrato a casa. Si sarebbe disteso sul letto accanto alla moglie, poi due avrebbero ingaggiato una lite. A quel punto, il 52enne ha recuperato la pistola dal cassetto e ha sparato alla moglie: un colpo sordo alla testa, fatale. Stessa drammatica sorte anche per Martina, colpita nel sonno. Dopodiché l'omicida è andato nella camera dei figli di 10 e 14 anni, colpendo anche loro. Il più grande è stato sfiorato da un proiettile nella zona della mandibola, mentre il piccino non ha avuto scampo.

Dieci proiettili in 20 minuti

La strage familiare si è consumata in poco più di 20 minuti. Dopo aver ucciso la moglie e i figli, Gleboni è uscito di casa come una furia. All'ingresso della palazzina ha incrociato il vicino di casa, che stava risalendo dai box, e ha aperto di nuovo il fuoco. Sentiti gli spari, la moglie di quest'ultimo ha allertato i carabinieri. Nel frattempo il 52enne ha preso l'auto con l'intenzione di andare a casa della madre. L'anziana stava facendo colazione in cucina quando il figlio le ha sparato al collo. Poi l'omicida ha rivolto l'arma verso se stesso e l'ha fatta finita con l'ultimo dei dieci proiettili rimasti in canna.

Le indagini

Come anticipa il Corriere della Sera, la procura di Nuoro ha aperto un fascicolo senza indagati per accertare la dinamica dell'accaduto. Almeno per ora, nella casa incriminata non sono stati trovati eventuali biglietti o indizi che possano spiegare la mattanza. A partire da oggi, gli inquirenti passeranno al setaccio i cellulari e il conto bancario di Gleboni per cercare delle risposte. Fondamentali saranno poi gli interrogati del 14enne, sopravvissuto miracolosamente alla sparatoria, e della nonna. L'anziana è ancora intubata ma fuori pericolo.

Intanto, questa sera, in città si terrà una fiaccolata per ricordare le quattro vittime della tragedia. Franca, la zia di Giusy, ha lanciato un appello: "Vi prego, andateci. Questo non è stato un momento di follia, ha ucciso senza un motivo. Questa è violenza".

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