I genitori del fidanzato di Saman sono in Italia: "Questa giornata è per lei"

Soddisfazione di Palazzo Chigi per il trasferimento dal Pakistan dei parenti di Saqib Ayub, fidanzato di Saman Abbas: la famiglia sarebbe stata minacciata per la relazione tra i due giovani

I genitori del fidanzato di Saman sono in Italia: "Questa giornata è per lei"

Sollievo e soddisfazione. I parenti del fidanzato di Saman Abbas sono arrivati finalmente in Italia. Ad annunciarlo una nota di Palazzo Chigi, in cui si esprime appunto “soddisfazione per il risultato e ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile il trasferimento”. Nelle scorse settimane i legali del giovane avevano rivolto diversi appelli in tv, spiegando come il trasferimento fosse tanto difficoltoso poiché questa famiglia era in possesso solo di passaporti pakistani. Saqib Ayub, questo il nome del coetaneo che Saman aveva scelto di sposare - contrariamente al volere della propria famiglia, che l’avrebbe coinvolta nelle nozze forzate con un cugino più vecchio - ha quindi potuto riabbracciare il padre, la madre e due fratelli. “Il loro trasferimento dal Pakistan - si legge ancora nella nota - è stato facilitato dai Servizi di sicurezza italiani e dal Consolato a Islamabad”.

Grande soddisfazione da parte degli avvocati che stanno sostenendo Saqib in quanto parte civile nel processo per l’omicidio di Saman, Claudio Falleti e Barbara Iannuccelli. "Questa situazione si è sbloccata grazie all'intervento di Palazzo Chigi - ha detto Iannuccelli al Giornale.it - siamo felici che si sia compresa la disperazione di questo ragazzo".

"L'ultima volta che ho visto Saman era su un lettino di un obitorio a Milano. Era innamorata di lui, era tornata a casa anche per fare cessare le minacce del padre Shabbar, quindi questa giornata la dedico a lei". L'avvocato Iannuccelli ha spiegato che Saqib e i genitori si "riabbracciano dopo 3 anni, oggi è un momento molto particolare, di grande confusione per lui. C'è bisogno di un po' di tempo".

Per capire come mai Saqib avesse bisogno di sapere i suoi al sicuro, bisogna fare un passo indietro. Com’è ormai noto, Saman scomparve a Novellara la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021. Mesi prima aveva denunciato i genitori per averla costretta a un matrimonio forzato, ed era stata presa in carico dai servizi sociali italiani. Durante questo periodo aveva conosciuto, prima virtualmente e poi di persona, Saqib, che all’epoca lavorava nel Frusinate: al giovane avrebbe chiesto, temendo per la propria vita, di avvisare le forze dell’ordine se non fosse riuscito a sentirla per due giorni. Proprio Saqib infatti diede l’allarme in merito alla scomparsa.

Il contrasto tra i genitori e Saman pare non fosse legato solo alle mancate nozze col cugino e al fatto che la 18enne volesse adottare uno stile di vita occidentale, com’è emerso al processo, ma anche perché gli Abbas non volevano che avesse una relazione con Saqib, appartenente a una casta inferiore. Numerose minacce sarebbero quindi giunte per via telefonica a Saqib dal padre di Saman, Shabbar Abbas, mentre altri parenti dal lato materno avrebbero minacciato in Pakistan i parenti del giovane.

A novembre 2022, poco prima che il corpo di Saman fosse ritrovato a 700 metri da casa in una buca, Shabbar è stato arrestato. Da allora i continui rinvii del tribunale di Islamabad suggeriscono a parte dell’opinione pubblica che l’uomo abbia ancora molto potere: da qui la paura di Saqib per i suoi e il desiderio di ricongiungersi con loro in Italia.

Da febbraio 2023 è invece in corso il processo di primo grado per il sequestro, l’omicidio e l’occultamento del

cadavere di Saman. Sono stati rinviati in giudizio il padre Shabbar, in carcere in Pakistan, la madre Nazia Shaheen ancora latitante, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq.

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