"Kata è in Perù, rapita per errore". E la procura chiede una rogatoria internazionale

La procura di Firenze ha formulato una richiesta di rogatoria internazionale per poter proseguire le indagini sulla scomparsa di Kataleya Alvarez in Perù. Gli inquirenti sospettano che la bimba rapita a Firenze quasi tre mesi fa si trovi nel Paese sudamericano e che sia stata sequestrata per errore

La piccola Kataleya Alvarez, scomparsa lo scorso 10 giugno da Firenze
La piccola Kataleya Alvarez, scomparsa lo scorso 10 giugno da Firenze
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La pista che attribuisce il sequestro ad uno scambio di persona sta prendendo sempre più piede. Secondo questa ipotesi, Kataleya Alvarez si troverebbe quindi in Perù, attualmente. E proprio nelle scorse ore, gli inquirenti fiorentini hanno formalizzato una richiesta di rogatoria ai colleghi del Paese sudamericano, chiedendo di poter interrogare alcune persone considerate informate sui fatti che si trovano a quelle latitudini. Questi, stando a quanto riportato stamani dal quotidiano Il Tirreno, gli ultimi sviluppi circa la scomparsa della bimba di cinque anni dall'Hotel Astor di Firenze nel quale viveva insieme alla madre e al fratello. Di Kata non si hanno più notizie ufficiali da quasi tre mesi e gli investigatori sembrano sempre più convinti della "pista estera", che starebbe trovando sempre più conferme. Iniziando da una conversazione telefonica fra il padre e il nonno della piccola, intercettata dalle forze dell'ordine lo scorso mese.

In quel caso l'anziano, detenuto in un penitenziario peruviano, avrebbe rassicurato al telefono il figlio circa la sorte della minore: avrebbe sì confermato l'opzione-rapimento, ma a suo avviso i sequestratori l'avrebbero portata via per errore. Un'eventualità che, va detto, era stata presa in considerazione anche dalla procura fiorentina, sin dai giorni immediatamente successivi allo scorso 10 giugno (accanto a quella che porta ad un sequestro per ritorsione per "il racket degli affitti"). Gli esponenti delle forze dell'ordine erano a quanto sembra riusciti a ricostruire il probabile itinerario dei rapitori, i quali sarebbero passati dal cortile interno all'ex-Astor per sbucare in un punto privo di telecamere. Le ricerche per ritrovare la piccola non hanno come detto dato esito positivo per ora, ma la ragione sarebbe semplice: a detta del nonno, chi l'ha sequestrata l'avrebbe portata in Sud America. E a confermare questa ricostruzione, ci sarebbe un episodio collaterale avvenuto lo scorso anno nel capoluogo della Toscana, che spiegherebbe anche lo scambio di persona: si tratta dell'arresto di un trafficante di droga poi estradato in Perù.

Quest'ultimo (che non aveva alcun legame con la famiglia di Kataleya, a quanto pare) venne perquisito dalla polizia nel suo appartamento, prima che potesse pagare la cocaina a chi gliela aveva fornita per la vendita. In quella stessa casa, prima di spostarsi all'Hotel Astor, viveva con lui anche una donna che ha una figlia della stessa età di Kataleya. E potrebbe essere proprio quest'ultimo il motivo alla base dell'equivoco che ha portato al sequestro di Kata. La bimba in questione sarebbe oltretutto un'amica di Kataleya, probabilmente l'ultima persona ad averla vista prima del rapimento.

Restano comunque diversi nodi da sciogliere: supponendo che i rapitori siano effettivamente riusciti a lasciare l'Italia, avrebbero ad esempio dovuto eludere non pochi controlli. Tanti interrogativi e poche certezze, insomma. E chissà che qualche certezza in più non possa arrivare dal Perù, nei prossimi giorni.

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