Le lezioni di canto, gli abusi del tenore e l'anoressia. L'inferno di Eleonora: "Lotto contro la malattia"

Eleonora Binando, 33 anni, ha trovato il coraggio di denunciare l'ex maestro di canto: "Abusata da dieci anni da un tenore del Regio, lotto contro l'anoressia da un letto di ospedale. Denunciate"

Le lezioni di canto, gli abusi del tenore e l'anoressia. L'inferno di Eleonora: "Lotto contro la malattia"
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"Mi chiamo Eleonora Binando. Ho subito abusi dal mio ex maestro di canto per molti anni, da quando ne avevo tredici. L'anoressia mi ha portata vicino al punto di morire". Eleonora parla da un letto del reparto di psichiatria dell'ospedale di Vicenza, dove si trova ricoverata. Da anni lotta contro l'anoressia e i fantasmi di un passato che non le danno tregua. L'uomo che ha abusato di lei per anni, un ex tenore del coro del teatro Regio, Mauro Ginestrone, è stato condannato in primo grado dal tribunale di Ivrea a cinque anni di carcere per violenza sessuale. Motivo per il quale oggi la 33enne ha deciso di raccontare la sua storia: "Voglio che si veda la mia faccia. Lo voglio voglio fare per aiutare le altre. - spiega in una intervista a La Stampa - Lo voglio fare per aiutare le altre. Per quelle che hanno subito violenza sessuale. Per quelle che come me lottano contro l'anoressia. A loro dico, denunciate. Parlate subito, non tenetevi tutto dentro. La giustizia è lenta ma c'è".

Gli abusi

L'inferno di Eleonora comincia all'età di tredici anni, quando decide di iscriversi a un corso di teatro individuale su suggerimento del maestro di canto. "L'ho conosciuto alla fine della quinta elementare - ricorda la 33enne - Ero nelle voci bianche. Lui era il mio maestro a scuola. Aveva 33 anni più di me. Quando ne avevo tredici, propose a mia mamma di farmi seguire un corso di teatro individuale. Mi dava lezioni ogni domenica mattina, nel suo studio, che è sotto casa sua". All'inizio "sembrava un gioco. Voleva che gli passassi il chewing gum nella bocca. Poi ha fatto il resto".

L'anoressia

Per anni Eleonora si è tenuta tutto dentro. Ma quel dolore, troppo grande da sostenere, le ha divorato l'anima e il corpo. All'età di 15 anni è arrivata l'anoressia: "Mangiavo e vomitavo. Perché dentro di me mi sentivo sporca. Così mi liberavo". Un giorno, mentre si trova ricoverata in fin di vita alle Molinette, decide di confidarsi con la madre: "Mamma, ti devo spiegare il perché della mia malattia. Ma è un segreto talmente pesante che dovrai conservarlo per tutta la vita". Mesi dopo, il racconto si fa più dettagliato: "Mamma ma tu lo sai come lavora Mauro? Lo sai che usa il sesso con le persone a cui insegna?". La svolta arriva nel 2018, quando decide di denunciare il maestro di canto: "Ero in ospedale, ero messa molto male. - racconta la giovane - Avevo saputo che lui stava per organizzare un nuovo coro per ragazze. Ho pensato che avrebbe fatto a loro quello che aveva fatto a me. Quindi ho chiesto alla mia psicologa di aiutarmi ad alzarmi dal letto e accompagnarmi in caserma. Non potevo più stare zitta".

La condanna per violenza sessuale

Ginestrone, che oggi ha 66 anni ed in pensione, ha sempre respinto le accuse: "Non capisco cosa sia scattato in lei per fare contro di me accuse così infondate e indimostrabili, avevo una grave psoriasi e non potevo fare sesso". Ma il pm del tribunale di Ivrea, dove si è svolto il processo, non gli ha mai creduto. Tanto che aveva chiesto una pena a otto anni di reclusione per l'imputato, ottenendone poi cinque. Per la Procura l'anoressia di Eleonora "è una conseguenza dei fatti". Per la difesa, invece, non esiste alcun legame tra presunte violenze e anoressia. Fatto sta che, pochi giorni fa, il 66enne è stato condannato per violenza sessuale.

La speranza

Intanto Eleonora continua a lottare, con il coraggio di una leonessa, contro la malattia. Ora il suo cuore è più leggero: "Perché - dice - quando inizi a parlare, quando racconti la tua storia, il peso non è più solo tuo. Lo condividi e, allora, pesa meno". Poi continua: "So che forse non guarirò del tutto.

Ma posso arrivare a vivere in condizioni migliori. Finendo di studiare, viaggiando". La strada per la guarigione è ancora lunga, ma Eleonora è una guerriera: "Dentro di me resteranno cicatrici, non più ferite".

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