Gent.mo Feltri,
leggere ancora una volta che l'ordine di sgombero del «centro sociale/mamme antifasciste» Leoncavallo, previsto per il prossimo 25 gennaio, non produrrà nessun effetto pratico se non quello di una possibile proposta del Comune di Milano di regalare loro un capannone abbandonato in periferia, attualmente di proprietà del Comune stesso, è una pesante sconfitta delle istituzioni che, di fatto, si dimostrano incapaci di garantire il rispetto della legge. Del resto, posso immaginarmi il vespaio di polemiche e le violente reazioni da parte delle sinistre se la forza pubblica mettesse in pratica la suddetta ingiunzione. I centri sociali non sono infatti altro che una riserva permanente effettiva di contestatori sempre pronti a scendere in piazza quando le sinistre, Cgil inclusa, ordinano la mobilitazione generale contro tutto ciò che a loro non garba. La democrazia e la libertà comportano diritti e doveri che devono essere garantiti in egual misura: non farlo nei confronti dei vari «centri sociali» sparsi qua e là significa che qualcuno ha più diritti e meno doveri e ciò non giova ad insegnare correttamente, soprattutto ai giovani, cosa significhi essere antifascisti, anticomunisti, contro ogni forma di dittatura. Lei che ne dice?
Alberto Tonini
Milano
Caro Alberto,
ebbene sì, venerdì prossimo, 24 gennaio, sarà consegnata la 131esima ingiunzione di sfratto all'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, che occupa l'area che è di proprietà privata, precisamente appartiene legittimamente alla famiglia Cabassi, che non ne ha potuto godere. Una soperchieria, ossia un vero e proprio delitto, che è stata tollerata e consentita in virtù dell'appartenenza politica degli occupanti, che vantano di essere, almeno a parole, «antifascisti», salvo ricorrere ai metodi violenti, dal momento che l'occupazione abusiva è un vero e proprio atto di sopraffazione, una lesione arrecata ai diritti dell'altro per fare valere le proprie pretese e i propri desideri. L'amministrazione Sala avverte l'obbligo di «riparare a questa giustizia», ovvero di individuare e concedere in regalo al Leoncavallo uno spazio alternativo. Si pensa ad un capannone industriale in zona Rogoredo. Nessuno che si interroghi invece su chi e come e quando dovrebbe, in applicazione della sentenza, risarcire i proprietari Cabassi, che sono da decenni parte offesa e danneggiata. In teoria dovrebbe essere il Viminale, poiché ritenuto reo dei fallimenti di sgombero, ma il Viminale ha annunciato che intende rivalersi sugli occupanti stessi, come è giusto che sia e come sarebbe ora che accadesse, costringendo questa gente ad assumersi le proprie responsabilità.
Insomma, gli abusivi vengono compresi e coccolati dalla sinistra, si cerca per loro una soluzione, gli si offre un altro spazio; mentre le vittime che hanno patito il nocumento e che sono state spogliate per lustri (dal lontano 1994) di un loro bene vengono considerate alla stregua di usurpatori insensibili e meschini, «padroni» ingiusti che si prendono qualcosa che è di altri.
Io credo che questo sarà l'ennesimo tentativo di sgombero senza risultato, ciò vuol dire che gli occupanti non si muoveranno nemmeno di un centimetro, ben sapendo che sono graziati e difesi persino dalle istituzioni, in questo caso quelle comunali. E tu hai perfettamente ragione: i centri sociali, che vivono e sopravvivono nella perfetta illegalità, rappresentano per la sinistra un bacino di soldatini da mobilitare all'occorrenza, quindi da fare scendere in piazza contro gli avversari politici. È questo spirito utilitaristico a indurre i progressisti a tutelare gli occupanti. Le conseguenze consistono certamente in una sorta di convalida, o di benestare, concessa a chi adotta condotte criminali.
E, come se non bastasse, alla collettività viene trasmesso il pericoloso messaggio che porre in essere comportamenti puniti dalla legge, ossia che costituiscono reato, possa non avere alcuna conseguenza, che sia legittimo prendere possesso di quello che è di altri se lo si fa proclamandosi «antifascisti», come se l'antifascismo dichiarato fosse una specie di licenza di delinquere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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