Intorcia, la modernità del Marsala

Erede di una storica famiglia del territorio, Francesco ha deciso di dare nuova vita al vino liquoroso siciliano producendo una serie di riserve che partono da annate storiche (la più antica è la 1980) nelle versioni Vergine, Semisecco e Dolce, che si prestano a differenti abbinamenti. C’è poi la chicca del Pre British, un vino secco “perpetuo” che è una cuvée sempre ricolmata dalle nuove annate

Intorcia, la modernità del Marsala
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I vini di Marsala sono un pezzo di storia dell’enologia italiana. Scoperti dagli inglesi alla fine del Settecento come (ottima) alternativa agli allora amatissimi Porto e Sherry, conobbero una grande gloria e furono anche la prima Doc siciliana, prima di conoscere una damnatio memoriae dovuta non certo a una flessione qualitativa, ma a un deciso cambio di abitudini da parte dei consumatori.

C’è però chi non si arrende a questo declino e cerca nuove strade per rendere contemporanei i vini di questa zona della Sicilia occidentale. Tra essi ci sono gli Intorcia e in particolare Francesco Intorcia, erede di una storica azienda fondata nel 1930 e trasformatasi nel corso dei decenni da un piccolo baglio a conduzione familiare a una potenza enologica con stabilimenti che si estendono su di una superficie di oltre 25.000 metri quadri, una capacità ricettiva di oltre centomila ettolitri e dei suggestivi magazzini di invecchiamento con oltre 20.000 ettolitri di capacità in fusti di rovere.

Francesco, figlio di Antonio, decise a un certo punto di soffiare via la polvere dai vini di Marsala e di lanciare una linea di prodotti che, pur mantenendo tutte le caratteristiche di tipicità e di tradizione del Marsala, rendesse questo vino più contemporaneo e attrattivo. E’ il 2010 quando con il padre Antonio sceglie di mettere in bottiglia le prime Riserve Intorcia 3gen. I due puntano sulla vendemmia 1980 nelle tre tipologie Vergine, Dolce e Semisecco, vini che da subito mostrano una complessità, una mineralità e un’acidità sorprendenti. “Cinque anni dopo – racconta Francesco - durante un giro in cantina con lui scopro altri due tini vendemmia 1980. Ero sorpreso, ma è stato in quel momento che il sorriso malizioso di mio padre mi ha comunicato che era arrivato il momento per dare vita al mio progetto”.

Oggi Francesco Intorcia imbottiglia e vende alcuni straordinari Marsala che sfidano il tempo e le convenzioni. Alcune bottiglie hanno come base l’annata storica 1980: il Riserva Superiore, straordinariamente ricco di aromi e di fascino, che si abbina alla pasticceria ma è perfetto anche da solo, e il Riserva Vergine Secco, altrettanto sontuoso ma più adatto all’aperitivo e all’abbinamento con piatti affumicati o speziati (ma fantastico per fare conversazione). Entrambi i vini sono in vendita sulle enoteche online a 89 euro la bottiglia. Ci sono poi altre annate successive: la 1994 Superiore Ambra Semisecco (53 euro), la 2004 nelle versioni Superiore Ambra Dolce e Vergine Secco (l’ho assaggiata recentemente e l’ho trovata elegante e persistente, con note olfattive frutta secca tostata e agrumi canditi e un sorso sontuoso, la proverò con dei formaggi stagionati), e ancora la 2014 Riserva Superiore e la 2015 Riserva Rubino.

Francesco Intorcia produce anche quella chicca che è il Pre British Bianco, che riprende la tradizione anteriore all’arrivo degli inglesi basato sul vino perpetuo ottenuto dalle successive ricolmature della cuvée delle migliori annate, in questo caso contenuto in botti da 1000 litri. Il vino vi riposa per sei-otto mesi e poi fa altri mesi in bottiglia ed esce sul mercato senza annata in etichetta, visto che ogni nuova “edizione”, pur essendo differente dalle precedenti, riassume in sé tutte le precedenti. Ha note agrumate, iodate, balsamiche e un sorso appagante e avvolgente e si presta ad abbinamenti di vario genere, dalla cucina orientale a zuppe e risotti ben sapidi.

Poi ci sono alcuni vini

tradizionali: il Grillo Vignemie, il Grillo Vigna di Maestranza, il Catarratto Lucido Vigna A Sé e il rosso Nero d’Avola Laltravigna e i vini liquorosi a base Zibibbo, Moscato, Malvasia e il Passito sempre da uve Zibibbo.

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