"Ci fu una lite". Gli amici smentiscono il fidanzato della ragazza strangolata con la sciarpa

È al vaglio degli investigatori il racconto del ragazzo di Roberta Bertacchi, la 25enne originaria di Ruffano trovata impiccata lo scoros 6 gennaio con una sciarpa del Casarano calcio

"Ci fu una lite". Gli amici smentiscono il fidanzato della ragazza strangolata con la sciarpa
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Un racconto, quello del fidanzato, ora al vaglio degli investigatori. E una morte su cui dovrà essere fatta chiarezza al più presto, quello di Roberta Bertacchi, la ragazza di 25 anni originaria di Ruffano, trovata senza vita lo scorso 6 gennaio sul balcone di casa, alla periferia di Casarano, nel leccese. La giovane aveva al collo una sciarpa del Casarano calcio e avrebbe usato questa per uccidersi, secondo una prima ricostruzione, sulla ringhiera del balcone della casa dove si trovava da qualche tempo.

Nell'indagine della pm Rosaria Petrolo si procede per istigazione al suicidio e il giovane non è stato iscritto nel registro degli indagati. È stato sentito come persona informata sui fatti dai carabinieri e a loro ha raccontato che Roberta avrebbe avuto un litigio con alcuni amici, alcune ore dopo la morte, cioè la sera del 5 gennaio. Il fidanzato, come riportano alcuni quotidiani, secondo il suo racconto avrebbe cercato di riportare a casa Roberta ma lei sarebbe scesa dall’auto e si sarebbe poi allontanata a piedi. Sarebbe poi andato a casa a dormire con i figli. Gli amici raccontano una versione diversa.

Da quanto è trapelato, la giovane – i cui familiari sono assistiti dagli avvocati Stefano De Francesco e Silvia Romano -

stava attraversando un periodo di difficoltà psicologica ed era seguita dal centro di salute mentale di Casarano. Anche l’autopsia avrebbe confermato l’ipotesi del suicidio, mentre si attendono ancora gli esami tossicologici.

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