"Alessandro è stato colpito ripetutamente, senza pietà, sotto gli occhi della fidanzata. Un'aggressione brutale e disumana". Lo racconta a ilGiornale.it l'avvocato Fabio Frattini che assiste la famiglia di Alessandro Castellaccio, il 41enne di Tivoli ucciso a botte da due romeni lo scorso 18 giugno. Nella mattinata di ieri, i presunti assassini sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario in concorso. "Ci auguriamo che la custodia cautelare si trasformi presto in una pena definitiva", fanno sapere Daniela e Adele, mamma e sorella della vittima, tramite il legale. Il gip che ha firmato la misura cautelare, su richiesta del procuratore capo Francesco Menditto, sembra non avere dubbi sulla personalità degli indagati: "Indole assolutamente pericolosa e spiccatamente incline alla commissione dei reati. - si legge nell'ordinanza - C'è pericolo di reiterazione".
"Alessandro aveva solo chiesto di abbassare il volume della musica"
L'aggressione - "un pestaggio disumano", precisa Frattini - siè avvenuta alle ore 18 di sabato 18 giugno, a pochi passi da un bar nel centro di Tivoli. "L'unico 'errore' che ha commesso Alessandro è stato quello di chiedere a quel gruppetto di stranieri che si trovavano all'esterno del locale di abbassare il volume delle musica. - racconta il legale - Ha avuto un diverbio con uno di loro e la questione sembrava essere risolta". E invece "gli altri due romeni lo hanno raggiunto in una piazzola poco distante dal bar, dove nel frattempo Alessandro si era spostato, e lo hanno colpito con calci violentissimi al volto".
"In coma fin da subito"
Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip ha parlato di "volontà omicida" da parte di entrambi gli indagati precisando che c'è stata una "prosecuzione brutale dell'aggressione anche quando il 41enne era esanime a terra e con colpi sferrati anche alle persone che si erano frapposte a tutela del suo corpo". Circostanza confermata anche dall'avvocato Frattini: "Alessandro è stato picchiato sotto gli occhi della fidanzata ed è finito subito in coma. - precisa - Neanche i presenti sono riusciti a placare la furia degli aggressori. Quando è stato soccorso versava già in condizioni critiche. Poi, nella notte tra sabato e domenica, la situazione è precipitata. È morto dopo sei giorni di agonia".
"Uno dei due indagati aveva le scarpe sporche di sangue"
I due romeni sono stati arrestati ieri mattina con l'accusa di concorso in omicidio volontario. A casa di uno dei due indagati, M.N. (le iniziali del nome), indicato come "colui che ha avrebbe colpito reiteratamente a calci Castellaccio", precisa il gip nell'ordinanza, sono state trovate scarpe sporche di sangue "nella parte superiore". Un dettaglio che, secondo il giudice, conferma l'efferatezza dell'aggressione.
L'appello dei familiari di Alessandro: "Vogliamo giustizia"
Sono ore terribili per Daniele e Adele, la mamma e la sorella di Alessandro, che non riescono a darsi pace. "Alessandro ci è stato strappato per sempre e nessuno potrà farlo tornare ma almeno sapere che questi soggetti siano assicurati alla giustizia e non siano più in grado di nuocere, è un piccolo sollievo in questo momento terribile e estremamente doloroso, per noi ma anche per tutta la comunità tiburtina.
- fanno sapere tramite il loro legale -Ora ci auguriamo che la custodia cautelare si trasformi presto in una pena definitiva e, per questo, ci auguriamo che venga celebrato un processo giusto in tempi ragionevoli". E infine l'appello: "Vogliamo giustizia".
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