S'infittisce di dettagli e retroscena inquietati il delitto di Maria Campai, la 42enne uccisa a Viadana, nel Mantovano, lo scorso 19 settembre e il cui cadavere è stato ritrovato giovedì mattina sotto un cumulo di foglie nel giardino di una villetta disabitata. Il presunto assassino, un 17enne, avrebbe cercato su internet "come si uccide a mani nude" e scaricato alcuni video inerenti a pratiche sessuali estreme. Non solo. Secondo quanto emerge dai primi accertamenti investigativi, il giovane era solito condividere sui social le foto di Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin.
Le ricerche online e i video choc
Non un delitto d'impeto, ma un omicidio premeditato. Ne sono convinti gli inquirenti che contestano al 17enne anche l'aggravante della premeditazione e l'occultamento di cadavere. Come anticipa il Corriere della Sera, a suffragio di questa ipotesi ci sono alcuni video che i carabinieri hanno scovato all'interno del cellulare e dei dispositivi in uso all'indagato. Si tratta di filmati cruenti, pare sulle "tecniche d'omicidio", scrive il giornale di via Solferino, e altri che riguardano pratiche sessuali estreme. Poi ci sono quelle ricerche sul web su "come uccidere a mani nude" e, infine, quella confessione drammatica ai carabinieri: "Volevo sapere cosa si prova ad ammazzare una persona".
Il ritorno alla routine dopo l'omicidio
Un altro aspetto inquietante di questa macabra vicenda riguarda la gestione delle fasi successive al delitto. Nonostante la giovanissima età, il 17enne non ha mostrato alcun segno di cedimento, riuscendo ad osservare la personale routine quasi con non calanche. La sera del delitto è andato in palestra e ha cenato con i genitori. Poi è sceso in garage per navigare in pace sul cellulare e registrare qualche video da condividere su TikTok. A notte fonda è risalito in casa per mettersi a letto e ha dormito profondamente, come se nulla fosse accaduto.
I social e le foto di Turetta
Amici e familiari descrivono il ragazzo come "una persona tranquilla". Eppure i social restituiscono una narrazione completamente diversa del 17enne. Appassionato di giochi sul web l'indagato era solito condividere sui suoi profili le foto di Filippo Turetta, che elogiava anche nelle chat con alcuni coetanei. Su TikTok scriveva: "Non puoi cambiare. Sarai sempre un mostro, un guerriero feroce, un assassino diventato eroe". E ancora: "Essere magro per tutta la vita mi ha fatto pensare di farla finita, non sono riuscito a trovare una ragazza (e non ci riesco ancora e ho perso fiducia in me stesso). Ma il giorno in cui ho scoperto la palestra e ho iniziato ad allenarmi e a mettere su massa muscolare ho continuato ad andare avanti e ora sono andato in palestra per un anno. Mi pento di molte cose che ho fatto, ma andare in palestra non è una di queste".
Il movente e gli eventuali complici
Quanto all'omicidio, il movente è ancora un rebus. Stando a quanto riporta Mantovauno, il giovane avrebbe detto ai carabinieri di aver ucciso la 42enne "perché mi ha chiesto 200 euro, troppi soldi", riferendosi alla cifra concordata con la vittima per il rapporto sessuale.
Restano molti dubbi anche sugli eventuali complici, seppur non risulta che il giovane abbia chiamato in causa altre persone durante l'interrogatorio. Ad ogni modo, gli investigatori non escludono nessuna pista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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