Prima di aggredire e derubare l'ex-atleta novantunenne Giampaolo Matteuzzi, il giovane somalo finito in manette a Firenze nei giorni scorsi se la sarebbe presa anche con il priore di Santo Spirito, prendendolo a calci e pugni. A rendere noto l'accaduto, nelle scorse ore, è stato lo stesso aggredito, padre Giuseppe Pagano, dopo aver riconosciuto nel filmato di qualche giorno fa il cittadino extracomunitario intento ad aggredire Matteuzzi. L'africano non si sarebbe quindi reso protagonista di un'unica aggressione, perlomeno di recente: nei giorni immediatamente precedenti a quell'episodio di cronaca, avrebbe infatti picchiato anche il priore. Stando a quanto ricostruito da quest'ultimo, il pestaggio in questione sarebbe avvenuto durante una passeggiata mattutina. E solo l'intervento di un residente, che avrebbe indotto l'aggressore ad andarsene, avrebbe a quanto sembra evitato il peggio.
"Nel buio, un uomo di colore mi si è parato davanti e, senza dire niente, mi ha aggredito: ha cominciato a darmi pugni sul volto - ha raccontato il religioso al Corriere Fiorentino, ricordando quel momento - io sono finito a terra, ma sono riuscito a rialzarmi e mi sono trascinato fino a via Tornabuoni. Ma lì mi ha ributtato a terra e ha ripreso a prendermi a pugni. Io potevo solo gridare e solo grazie a un buon samaritano, un residente che si è affacciato alla finestra e gli ha urlato contro, lui è scappato e io sono ancora vivo. Perché altrimenti mi avrebbe ucciso". Padre Pagano, pur preoccupato, decise tuttavia di non sporgere denuncia. Secondo quanto riportato da La Nazione, lo straniero era stato in passato condannato per violenza sessuale, scontando circa quattro anni di carcere fra il 2017 e il 2021. Venne a quanto pare indagato anche per rapina e per spaccio e nel gennaio del 2022, fu denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
L'uomo risulterebbe inoltre non più in regola con il permesso di soggiorno, visto che al momento dell'arresto aveva in tasca una carta di soggiorno per protezione sussidiaria scaduta nel 2019. Sarebbe inoltre stato lo stesso africano, dopo esser stato individuato dagli investigatori, ad autoaccusarsi della rapina ai danni di Matteuzzi. A quel punto avrebbe confessato di aver ceduto l'orologio sottratto all'ex-atleta ad un cittadino egiziano, in cambio di 60 euro. E almeno in quel frangente avrebbe collaborato con le forze dell'ordine, guidando gli agenti nel cantiere in cui lavorava l'acquirente.
Il pericolo di fuga e i precedenti del giovane somalo hanno ad ogni modo suggerito a chi indaga di applicare la misura pre-cautelare, fino alla convalida dell'arresto disposto dal giudice e al trasferimento in carcere. Alla luce di quanto dichiarato da padre Pagano, potrebbero però esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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