È durata circa 7 ore la maxi ispezione dei carabinieri all'interno dell'ex hotel Astor di Firenze da cui, otto giorni fa, è sparita la piccola Kata. Durante il sopralluogo, in cassonetto dei rifiuti all'esterno della struttura, è stato trovato un cellullare che ora sarà oggetto di accertamenti investigativi. Sul posto era presente anche il pm Christine Von Borries che, assieme al procuratore distrettuale Luca Tescaroli e al pm Giuseppe Ledda, coordina le indagini con l'ipotesi del sequestro di persona a scopo di estorsione. Gli inquirenti non escludono che Kata non sia mai uscita dalla struttura. "Chi sa qualcosa parli" è l'appello diffuso da Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo tramite i nuovi legali.
La maxi ispezione
Il sopralluogo all'interno dell'ex albergo via Maragliano, sgomberato ieri su disposizione della procura, è cominciato all'alba di domenica 18 giugno. All'ispezione hanno partecipato un team dei Gis, composto da quattro tecnici, e un altro del Ros che utilizzano apparecchiature ad alta tecnologia (droni e sonde) adatte a individuare eventuali intercapedini o cavità nelle mura. Le operazioni, che al momento non hanno prodotto alcun esito, sono state sospese per fare il punto sulle ricerche della bimba.
L'appello dei genitori di Kata
Ieri, Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo, sono entrati nell'hotel da cui è scomparsa la loro figlia "e insieme a loro hanno recuperato i propri effetti personali che erano rimasti nella camera precedentemente occupata", fanno sapere con una nota gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, che assistonoi genitori della bimba. "Le ricerche - aggiungono i legali - stanno proseguendo incessantemente da parte delle forze dell'ordine. Il papà e la mamma della piccola Kata, che stanno attivamente collaborando, rinnovano l'appello affinché chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata".
Lo sgombero
Al fine di agevolare le ricerche della bimba, e il protarsi della commissione di altri reati (il 28 maggio c'era stato anche un tentato suicidio), la procura ha ritenuto di dover sgomberare la struttura occupata abusivamente da alcune famiglie straniere. Sabato mattina, nel giro di nove ore, sono state fatte uscire 132 persone, tra cui 42 minori.
I servizi sociali del Comune di Firenze si sono attivati per garantire a tutti gli occupanti, per lo più romeni e peruviani, una sistemazione e l'assistenza per percorsi di inserimento sociale. Le persone sono state trasferite in quattro centri di accoglienza gestiti da Caritas, cooperativa Il Girasole e uno di proprietà del Comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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