Il medico legale: "Giulia era già morta prima di essere buttata nel canalone"

Le coltellate al collo e al volto di Giulia Cecchettin sono state fatali: le immagini delle telecamere mostrano Turetta colpirla al collo e poi trascinare il corpo esanime nel bagagliaio

Il medico legale: "Giulia era già morta prima di essere buttata nel canalone"
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Stanno emergendo le prime informazioni in merito ai risultati dell'analisi effettuata dal medico legale, Antonello Cirnelli, sul corpo di Giulia Cecchettin, ritrovato ieri in un canalone nei pressi del lago di Barcis, nella val Caltea, e ai rilievi delle forze dell'ordine, che per ore hanno lavorato sul posto. Filippo Turetta, arrestato questa mattina in Germania dopo giorni di caccia all'uomo a livello europeo, ha lanciato il corpo dell'ex fidanzata nella scarpata, da un'altezza di 50 metri quando Giulia era già morta.

Le coltellate e il ritrovamento

Gli investigatori sono convinti di questo dopo aver ricevuto i primi dati del medico, che nei prossimi giorni dovrà effettuare l'autopsia. Giulia è stata colpita da numerose coltellate, alcune delle quali molto profonde e quelle potrebbero essere la causa della sua morte, fino all'esame autoptico non ci possono essere certezze in merito. La profondità delle ferite suggerisce che Turetta abbia colpito la ragazza con forza e violenza sia alla testa e al collo. La giovane ha comunque provato a difendersi e lo dimostrerebbero le contusioni riscontrate sulle mani.

Quelle inferte sono ferite mortali ed è per questa ragione che gli inquirenti non credono sia plausibile che sia morta successivamente. Il corpo di Giulia era avvolto nei sacchi neri quando è stato ritrovato ed era integro, nonostante sia stato ritrovato a 6 giorni dalla denuncia di scomparsa. Questo potrebbe significare che per giorni Turetta ha girato tra l'Italia e l'Austria con il cadavere della ragazza a bordo dell'auto, probabilmente nel bagagliaio.

La ricostruzione dell'omicidio

Le telecamere che hanno ripreso l'aggressione del 22enne ai danni della ragazza mostrano chiaramente lui che la colpisce, ma la bassa definizione delle immagini non permette di capire come. Ma ci sono anche le grandi macchie di sangue e i capelli trovati nel parcheggio. Il ragazzo ha colpito Giulia al collo, dopo averla afferrata per il cappuccio della felpa e non si esclude che abbia usato un coltello. Anche perché nelle immagini successive si vede lui che la afferra per i piedi e la trascina, per poi mettere quello che sembra il corpo già esanime di Giulia nel portabagagli. Saranno ora gli inquirenti a dover unire i pezzi del puzzle, anche avvalendosi delle dichiarazioni di Turetta e dell'esame medico-legale, per rispondere a tutti gli interrogativi di questo caso.

La possibile premeditazione

Al momento gli inquirenti non escludono nemmeno che quello di Giulia sia stato un omicidio premeditato da parte del suo ex fidanzato, che quella sera è uscito con lei con l'obiettivo ucciderla. Nel computer del presunto killer, infatti, sono state trovate tracce di alcune ricerche in merito a kit di sopravvivenza in montagna e abbigliamento termico. Ma anche ricerche sui tracciati poco conosciuti di quelle zone di confine, che poi effettivamente ha percorso.

Inoltre, ha messo il corpo della ragazza dentro dei grossi sacchi neri che, evidentemente, aveva con sé, così come lo scotch, di cui sono state trovate tracce sui capelli di Giulia. Non ha mai usato la carta di credito, pagando tutti gli oneri dei suoi spostamenti con i contanti, come dimostra anche il rifornimento a Cortina con la banconota insanguinata la scorsa domenica.

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