Un dolore che sconvolge e sconquassa ogni fibra del corpo. La consapevolezza di non aver potuto fare nulla per salvare una persona amata, sangue del proprio sangue. È impossibile capire quali vette stia toccando in queste ore il dolore della famiglia di Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate in un parcheggio e poi trasportata nel bagagliaio dell'auto del fidanzato fino al lago Barcis. Qui, il suo corpo è stato fatto scivolare da un'altezza di 50 metri all'interno di alcuni sacchi neri. Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia, è stato rintracciato questa mattina a Lipsia, in Germania, dopo la fuga di una settimana, con l'accusa di omicidio. Dovrà ora dare la sua versione dei fatti, considerando anche il fatto che si profila l'ipotesi di una premeditazione.
La famiglia di Giulia ha sperato fino alla fine in un epilogo diverso, pur con la lucida consapevolezza che, più passavano i giorni, e più le speranze di rivedere la ragazza viva si facevano flebili. Quel video ripreso dalle telecamere di sorveglianza lasciava ben poco spazio alla fiducia, ma loro ci hanno voluto comunque credere, sostenuti da un intero Paese che ha condiviso appelli e avvisi di ricerca. Elena Cecchettin, sorella di Giulia, fino alla fine ha condiviso sui suoi profili social i messaggi in varie lingue in cui si segnalava la tarda della Grande punto guidata da Turetta e il percorso. L'ha fatto fino alla mattina di ieri, quando è arrivata la telefonata che nessuno avrebbe mai voluto fare o ricevere.
"Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere", ha scritto questa mattina Elena, che da ieri condivide messaggi legali alla violenza contro le donne. Non è chiaro se il suo messaggio sia riferito a qualche episodio in particolare occorso in questi giorni o se si tratti di uno sfogo dettato dal momento di enorme dolore e rabbia per quanto accaduto alla sorella. Tutto quel che ora è necessario fare è avere rispetto di questa famiglia e del modo in cui sta affrontando una tragedia emotivamente insostenibile. Il messaggio di Elena è arrivato poco dopo l'arresto di Turetta.
Elena Cecchettin probabilmente farà di questa la sua battaglia della vita nel nome di sua sorella Giulia, proverà a cambiare un mondo in cui sempre più donne temono di uscire con gli uomini, sconosciuti o conosciuti che siano.
Ma ora la rabbia per quanto accaduto a Giulia è più forte di tutto in Elena, che forse prima di chiunque altro aveva capito, nel profondo, quello che era successo alla sorella. Troppi i segnali nel passato a cui forse si è data importanza solo col senno di poi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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