Proseguono le indagini per l’omicidio di Alice Neri: ora si cerca il cellulare della donna, cellulare che si credeva essere bruciato insieme al corpo e all’automobile, una Ford Fiesta. I carabinieri, su delega della procura di Modena e insieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco sono stati impegnati fin da questa mattina a Fossa di Concordia, luogo in cui è stato trovato il corpo della madre 32enne il 18 novembre 2022: sono stati scandagliati terreni e dragati i laghetti intorno alla scena del crimine. Per il momento tuttavia il ritrovamento, molto importante ai fini dell’indagine, non è ancora avvenuto.
Quella notte di fine novembre, Alice Neri aveva trascorso la serata con un collega, Marco Cuccui. Stando alla ricostruzione, dopo aver lasciato il bar in cui era stata fino alle 3.30 di notte, la donna si era spostata con la sua auto per tornare a casa. Gli inquirenti hanno ricostruito che possa aver incontrato il tunisino Mohamed Gaaloul, da sempre il principale indagato nell’omicidio, e che la donna non aveva mai incontrato o conosciuto prima di quella notte: l’uomo fu successivamente arrestato in Francia e accettò l’estradizione, tanto che venne tradotto in Italia per il completamento delle indagini. Gli altri indagati sono lo stesso Cuccui e il marito della vittima, Nicholas Negrini. Quest’ultimo, con cui Alice Neri aveva avuto una figlia, fu il primo a cercarla e a preoccuparsi, dopo aver visto che la moglie non era rincasata, e si batte fin dall’inizio per capire cosa sia accaduto.
Gaaloul avrebbe chiesto a Neri un passaggio per tornare a casa, per poi scappare subito dopo: le sue dichiarazioni e quelle della moglie apparvero in contrasto fin dal primo momento, tanto da insospettire gli inquirenti. La Ford Fiesta in cenere fu trovata da un passante intorno alle 7.30 e, quando sono intervenute le forze dell’ordine, sono stati reperiti lì i poveri resti di Alice Neri. Cosa è accaduto nell’arco temporale che va dal momento in cui la donna ha lasciato il bar fino a quello in cui è stata uccisa? Lo smartphone, se ritrovato, potrebbe essere utile a ricostruire gli spostamenti, oltre che eventuali chat o telefonate.
Questo giallo, nonostante ci siano tre persone indagate tra cui una tratta in arresto a fine novembre e attualmente in carcere, è particolarmente difficile da districare
perché il fuoco ha praticamente distrutto tutto: il corpo di Alice Neri ed eventuali tracce biologiche dell’assassino. Per questo lo smartphone rischia di diventare la chiave di volta per la risoluzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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