Omicidio Devincenzi, 48enne marocchina in arresto per aver ucciso il marito

La donna dovrà scontare 22 anni di carcere per aver accoltellato a morte il marito al culmine di una violenta lite

Omicidio Devincenzi, 48enne marocchina in arresto per aver ucciso il marito
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Si sono aperte le porte del carcere per la 48enne marocchina che il 23 maggio 2021 accoltellò il marito Dario Devincenzi al culmine di una lite. La donna dovrà scontare 22 anni di reclusione per omicidio. I giudici della Cassazione, infatti, hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa, e la pena di 22 anni, 10 mesi e 9 giorni è stata confermata.

La vicenda giudiziaria

Hanane Ben Sabeur accoltellò il marito Dario Devincenzi (55 anni) nella loro casa di Marzabotto, davanti ai due figli ancora minorenni. L'uomo, in gravissime condizioni, venne trasportato all'ospedale Maggiore di Bologna, dove morì il 2 dicembre 2021, dopo molti mesi di agonia. Le ferite riportate nell'aggressione, infatti, avevano causato danni troppo gravi. L'accusa nei confronti della nordafricana cambiò quindi da tentato omicidio a omicidio.

Nei gradi di giudizio che si sono succeduti, la donna è stata interdetta legalmente dai pubblici uffici. Si sono disposte anche provvisionali di oltre 500mila euro per i familiari della vittima. Attualmente la 48enne si trovava già agli arresti domiciliari presso una struttura.

Nei giorni scorsi l'Ufficio esecuzioni penali della procura della Repubblica del tribunale di Bologna ha emesso l'ordine di carcerazione dopo che la Cassazione ha confermato la condanna.

L'arresto

Nel corso della mattinata di oggi - lunedì 13 gennaio - i carabinieri della Stazione di Lizzano hanno provveduto ad arrestare la marocchina, eseguendo l'ordine di carcerazione. La 48enne è stata quindi tradotta presso la Casa circondariale Rocco D'Amato di Bologna, dove sconterà la pena e resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria.

"Siamo soddisfatti dal punto di vista giuridico, dato che il nostro impianto è stato accolto in tutti i gradi di giudizio.

Resta però l'amarezza per questo contesto familiare distrutto, con i figlioletti rimasti di fatto senza genitori e dati in affido l'uno a una parente e l'altra a una famiglia esterna", ha commentato l'altro giorno a Il Resto del Carlino Saverio Chesi, avvocato che rappresenta i familiari della vittima.

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