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C'è una svolta nelle indagini sull'omicidio di Ilaria Sula, la studentessa 22enne uccisa a Roma il 26 marzo scorso dall'ex fidanzato, Mark Antony Samson, e il cui cadavere venne gettato in un dirupo alla Prenestina. Secondo quanto riporta l'Ansa, il cellulare della ragazza è stato ritrovato a casa dell'omicida, nel quartiere africano della Capitale, teatro del delitto. Il telefono è stato sequestrato e ora dovrà essere analizzato. Intanto sono in corso gli esami, disposti nelle scorse settimane dalla Procura di Roma, sul tablet e sul computer della vittima e sul cellulare di Samson. Il ragazzo, reo confesso, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e occultamento di cadavere. Mentre la madre, Nors Man Lapaz, è indagata per concorso in occultamento di cadavere.
La versione di Samson
Una parziale ricostruzione del delitto emerge dall'ordinanza con cui, il 9 aprile, il gip Antonella Minunni ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare in carcere per Mark Samson. Sentito dagli inquirenti nel carcere di Regina Coeli, il 23enne ha dichiarato di aver aggredito la ex fidanzata con un coltello da cucina la mattina del 26 marzo, dopo che avrebbero dormito insieme, quando Ilaria gli ha rivelato di essersi iscritta a Tinder e di aver conosciuto un ragazzo. Nelle ore successive ha caricato il cadavere nell'auto di famiglia e si è diretto a Poli, comune tra Tivoli e Roma, per disfarsene. Fino al 2 aprile, il giorno in cui è stato trovato il corpo senza vita della studentessa, Samson ha inviato messaggi dal cellulare della vittima, lasciando intendere ad amici e parenti che si fosse allontanata volontariamente. Tuttavia la versione fornita dall'indagato non convince fino in fondo chi indaga. Il dubbio è che la giovane, originaria di Terni, sia stata uccisa la sera del 25 marzo, quando si è recata a casa dell'ex. Il corpo esanime sarebbe rimasto nell'appartamento di via Homs per almeno 20-22 ore mentre il ragazzo cercava di cancellare ogni eventuale traccia dell'aggressione mortale.
Il ruolo della madre
In questo scenario, ancora da definire, si inserisce l'eventuale ruolo della madre di Samson. Gli inquirenti non escludono che la donna possa aver aiutato il figlio nelle fasi successive del delitto. Interrogata dal pm, Nors Man Lapaz ha dichiarato di aver indicato al figlio dove si trovasse la valigia in cui poi è stato occultato il cadavere della studentessa. "Lui è venuto nella mia stanza - ha dichiarato la madre del 23enne - e mi ha chiesto 'mamma abbiamo una valigia grande?'. Io gli ho indicato dove si trovava e lui l'ha presa.
Poi sono indagata in cucina, è venuto anche lui e ha preso una busta". La donna, attualmente indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha aggiunto anche che il figlio gli ha chiesto "un abbraccio" e "io l'ho abbracciato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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