La lite, il coltello, i video. Cosa sappiamo dell'omicidio del vigilante a Bergamo

Si continua a indagare sul caso del vigilantes ucciso a Bergamo. Stamani la notizia dell'arresto del presunto responsabile, che avrebbe ucciso per gelosia

La lite, il coltello, i video. Cosa sappiamo dell'omicidio del vigilante a Bergamo
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Continuano le indagini relative all'omicidio di Mamadi Tunkara, il 36enne gambiano ucciso davanti al supermercato Carrefour in cui lavorava come responsabile della sicurezza a Bergamo. Questa mattina è stata diffusa la notizia del fermo del responsabile, un 28enne del Congo senza fissa dimora.

L'assassino di Tunkara è stato fermato al confine fra Italia e Svizzera. Secondo gli inquirenti è lui l'uomo che nel pomeriggio di ieri - venerdì 3 gennaio - di fronte al supermercato ha accoltellato la vittima. Sembra che il soggetto stesse cercando di scappare in Svizzera.

Stando alle informazioni raccolte, Tunkara si stava recando sul posto di lavoro in bicicletta e proprio durante il percorso sarebbe stato spintonato e gettato a terra dal suo assassino, che gli ha inferto dalle 4 alle 5 coltellate. Nonostante l'intervento dei soccorsi, il 36enne è deceduto, mentre il responsabile è riuscito a fuggire. Un elemento a favore delle indagini è il fatto che nella zona ci fossero delle telecamere, e che siano stati molti i testimoni oculari. Qualcuno ha parlato di una lite, ecco perché si è pensato subito che i due uomini si conoscessero.

Interrogato dagli inquierenti, Sadate Djiram, principale indagato per l'omicidio di Tunkare, ha confessato il delitto e dichiarato di aver agito per gelosia nei confronti di una donna. Originario del Congo, il 28enne è risultato essere un richiedente asilo. Ha inoltrato la prima richiesta all'Italia nel 2019, una volta arrivato a Palermo, ma venne respinto. A settembre scorso risale la seconda richiesta reiterata.

Djiram, incensurato e senza precedenti, studiava in una scuola serale di Bergamo, voleva infatti ottenere un diploma di licenza media superiore per poter trovare lavoro e stabilirsi in Italia. Prima di spostarsi nel nostro Paese aveva vissuto in Germania. Stando alle ultime informazioni, in Italia avava intrecciato una relazione con una nostra connazionale, alla quale è rimasto legato fino a poco tempo fa, prima della separazione.

Sarebbe stata la gelosia nei confronti della ex a farlo scattare. Secondo Djiram, Tunkara aveva cominciato a vedersi con la sua ex compagna. "Pretendevo che ammettesse di avere una relazione con la mia ex, ma è stato lui il primo a colpirmi", avrebbe dichiarato nell'interrogatorio in questura con la pm Silvia Marchina e il personale della Squadra mobile di Bergamo.

Si attende di sapere cosa riveleranno le immagini estrapolate dalle videocamere. Alcuni dispositivi sono presenti proprio nel passaggio coperto dove il 36enne ha trovato la morte. La zona di via Tiraboschi è molto frequentata, cosa che ha suscitato maggiore inquietudine. Si tratta, infatti, del pieno centro di Bergamo, a poca distanza da largo Porta Nuova.

Intanto le forze dell'ordine sarebbero riuscite a recuperare un coltello che potrebbe essere proprio l'arma. La lama si trovava occultata in un cortile di via Paglia e tutto fa pensare sia proprio l'arma utilizzata per pugnalare Tunkara, anche per via della posizione in cui è stata rinvenuta, a breve distanza dalla scena del crimine. L'oggetto è stato sequestrato e sono stati disposti dei rilievi. A quanto pare si tratta di un coltello da cucina in ceramica con lama di 14 centimetri.

Gli inquirenti sono anche riusciti a rintracciare il fratello della vittima, con il quale hanno avuto un colloquio. Si è scoperto che prima di essere assunto come vigilantes, Tunkara lavorava come rider.

La tensione a Bergamo è altissima, le persone chiedono maggior sicurezza per le strade, e questa mattina si è tenuto un vertice fra Prefettura e Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. La tragedia ha colpito duramente la città, che oggi è in lutto. "Con profondo sgomento abbiamo appreso del tragico evento accaduto nel centro della nostra città. In questo momento desidero esprimere tutta la mia vicinanza e il più sincero cordoglio alla famiglia della vittima, colpita dalla perdita così dolorosa. La sicurezza e la convivenza civile sono valori fondamentali per Bergamo, e ogni episodio di violenza è una ferita per tutta la nostra comunità.

Come amministrazione, siamo in stretto contatto con le autorità competenti per garantire che la giustizia faccia il suo corso e fornire tutto il supporto più utile insieme al presidio del territorio per garantire la sicurezza di tutti i cittadini", ha commentato il sindaco Elena Carnevali, come riportato da Il Messaggero.

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