"La mamma e il papà di Michelle non credono a una sola parola della versione fornita dall'indagato e invitano ad avere maggiore rispetto per il ricordo della loro figlia". Lo dice a ilGiornale.it l'avvocato Claudia Di Brigida, che difende Daniela Bertoneri, la madre di Michelle Causo, la 17enne uccisa a Primavalle lo scorso 28 luglio da un coetaneo. O.S.D., queste le iniziali del nome, ora si trova recluso nel carcere di Casal del Marmo con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. I resti della ragazza furono abbandonati in un carrello della spesa accanto a un cassonetto dei rifiuti.
Durante l'interrogatorio di convalida del fermo, l'indagato ha dichiarato di aver ucciso Michelle Causo per un debito di pochi euro e che la ragazza lo avrebbe minacciato con una pistola scacciacani. Ma il gip che ha disposto la misura cautelare, nel ricostruire la dinamica del fatto, ha escluso la legittima difesa pur "nell'eccesso colposo" ritenendo "inverosimile" la versione fornita dal 17enne.
Avvocato Di Brigida, ritiene credibile la versione fornita dal killer di Michelle Causo?
"No, non lo è assolutamente. Ma cosa penso io, che sono il difensore della mamma di Michelle Causo, conta poco. Il punto è che il gip non ritiene credibile la versione dell'indagato. Se la ricostruzione fornita dal ragazzo fosse stata ritenuta attendibile, probabilmente non ci sarebbe stata un'ordinanza di custodia cautelare. Trattandosi per di più di un minore credo che il gip abbia fatto delle valutazioni molto accorte prima di prendere questa decisione".
Cosa non la convince della versione fornita dal presunto assassino?
"Tutta la narrazione è inverosimile. Ha ammesso quello che non poteva negare, ovvero di aver ucciso una ragazza, ma per il resto ha ipotizzato una tesi alternativa nel tentativo di alleggerire la sua posizione".
L'indagato ha parlato di un debito per droga.
"Il ragazzo può dichiarare e ha dichiarato qualunque cosa. Se fosse vera l'ipotesi del debito per droga - peraltro lui parla di 20/30 euro - a Roma e in altre città d'Italia ci sarebbero decine di morti ogni giorno. E in ogni caso un movente del genere non giustificherebbe la violenza con cui si è accanito sulla povera Michelle".
E dunque qual è secondo lei un possibile movente?
"Premettendo che al momento possiamo fare solo delle ipotesi, perché non abbiamo in mano elementi concreti, non escluderei la sfera personale".
Che intende?
"Magari anche una minaccia di denuncia. Può darsi anche che abbia fatto delle avances molto audaci a Michelle e che lei abbia minacciato di denunciarlo. Chiaramente, ribadisco, stiamo parlando di ipotesi. Qualche elemento in più su cui ragionare lo avremo quando saranno disponibili gli esiti degli accertamenti sui cellulari".
Quando saranno disponibili?
"Sui cellulari non c'è un termine".
Come vive la sua assistita questa attesa?
"La mamma di Michelle sta molto male. Io spero che la Asl metta a disposizione uno sostegno psicologico a questa famiglia. Ne hanno tutti un gran bisogno".
Le ha raccontato qualcosa di Michelle?
"Mi ha detto che era una ragazza molto dolce e affettuosa. Una ragazza normale di 17 anni con una grande passione per gli animali e una naturale empatia verso gli altri".
In uno degli ultimi appelli i genitori di Michelle hanno chiesto che venga fatta giustizia.
"I genitori stanno fiduciosamente aspettando che le indagini facciano il proprio corso.
E devo dire che la procura sta lavorando con tempestività e solerzia. Una cosa però la mamma e il papà di Michelle vorrebbero fosse chiara a tutti: non credono a una sola parola della versione fornita dall'indagato e invitano ad avere maggiore rispetto per il ricordo della loro figlia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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