Massacrata dallo straniero sotto gli occhi dei vicini: erano affacciati al balcone

Iris Setti ha urlato mentre l'uomo la aggrediva: voleva richiamare l'attenzione. In tanti si sono affacciati richiamati dalle sue grida e hanno assistito all'omicidio in diretta

Massacrata dallo straniero sotto gli occhi dei vicini: erano affacciati al balcone
00:00 00:00

L'omicidio di Rovereto si arricchisce di nuovi dettagli sempre più sconcertanti. Quell'uomo di quarant'anni era ormai noto sia alle forze dell'ordine che a tutta la cittadinanza locale. Dallo scorso anno, quando aggredì automobilisti e passanti, oltre che una pattuglia dei carabinieri, era diventato uno dei problemi di questa città ma solo ora che ha ucciso una donna si riconosce l'esistenza di un problema. Nweke Chukwuda faceva paura e i suoi comportamenti venivano associati a un problema psichiatrico, ma quanto accaduto a Iris Setti poteva forse essere evitato.

Erano circa le 22.30 di sabato sera quando la donna stava attraversando il parco Nikolajevka di Rovereto per raggiungere la madre a cui prestava assistenza. In quel particolare quadrante di città ci sono diverse abitazioni, alcune delle quali si affacciano proprio sul parco. Quando la donna è stata aggredita, la sua ovvia reazione è stata quella di gridare e di chiedere aiuto: a quell'ora, anche di sabato sera, in quella parte di città non ci sono particolari rumori capaci di coprire le urla di una donna che invoca un aiuto. Infatti, alcune persone sono state richiamate dalle sue grida e si sono affacciate al balcone, anche perché nelle sere d'estate, a quell'ora, sono tante le persone ancora sveglie. La signora Setti è stata uccisa sotto gli occhi di numerosi testimoni, che hanno assistito all'agghiacciante scena dell'aggressione, che ha causato alla donna ferite talmente gravi da condurla alla morte nel vicino ospedale di Trento, in cui è arrivata in condizioni disperate.

Deve ancora essere chiarita la dinamica di quanto accaduto quella notte, anche se le prime risultanze fanno propendere per un tentativo di stupro e di rapina finito in tragedia. Quando le forze dell'ordine hanno fermato Chukwuda, l'uomo indossava al dito l'anello della donna, ma non è chiaro se la rapina sia sopraggiunta in un momento successivo o se fosse quello il suo obiettivo. L'uomo era in evidente stato di alterazione quando ha aggredito la donna ed è stato necessario l'intervento di diversi uomini e l’utilizzo del taser per bloccarlo. Chukwuda ha moglie e figli che risiedono in Vallagarina ma con i quali non ha più alcun tipo di rapporto da molto tempo.

Viveva da senzatetto in città dopo essere stato arrestato lo scorso agosto per aggressione e resistenza a pubblico ufficiale e aver trascorso alcune settimane in galera. Da ottobre gli erano stati concessi i domiciliari a casa della sorella ma da gennaio era tornato libero, sottoposto alla sola misura cautelare dell'obbligo di firma.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica