Qualcuno ha sottratto il tabernacolo con le ostie consacrate. E visto che la zona fu teatro soprattutto negli Anni '90 delle messe nere del Patar Tuan, la scoperta ha risvegliato timori e preoccupazioni. Questo è quanto è successo nei giorni scorsi a Cecina, un Comune toscano della provincia di Livorno. Il furto è stato messo a segno nella cappella dell'ospedale locale: l'autore ha evidentemente approfittato di un momento di relativa calma per mettere in atto il suo piano, tanto che nessuno dei presenti si è accorto di nulla.
"Si tratta di un fatto gravissimo, che sembra avvenuto in pieno giorno durante l'orario di apertura della cappella - scrive il settimanale ToscanaOggi, dando notizia del furto e della posizione della Diocesi - tenendo presente che il valore economico del tabernacolo non è molto e che si tratta di un oggetto difficilmente commerciabile, l'attenzione si concentra sul furto delle ostie consacrate. Che è sacrilegio, un oltraggio molto pesante per i credenti ed anche evento inquietante perché spesso associato a riti di profanazione che coinvolgono talvolta sette segrete. La profanazione sacrilega dell'Eucarestia avviene oltre tutto anche in un luogo particolare come quello dell'ospedale, luogo di sofferenza nel quale la presenza del cappellano e della cappella si pongono come un aiuto ad affrontare il difficile momento della malattia". Nelle scorse ore è stata oltretutto sporta denuncia ai carabinieri e questi ultimi non hanno affatto escluso la pista che porta all'azione di una setta satanica. Anche perchè c'è già un precedente che gli ultratrentenni livornesi ricordano bene e che si concretizzò proprio nella periferia nord di Cecina, nel lontano 1995. I militari dell'Arma sorpresero almeno una quindicina di persone a compiere riti satanici in una fabbrica abbandonata nella quale spiccavano teschi ed ossa umane, catene, lucchetti, anelli, corde, ostie sconsacrate.
E chi pensa a ragazzi o a sbandati non coglie nel segno: fra i "satanisti" della Val di Cecina c'erano anche professionisti, imprenditori, commercianti e persino due medici particolarmente noti. Formavano la cosiddetta "setta di Patar Tuan", dal nome del demone che adoravano.
Oltre che di violazione dei sepolcri, alcuni di loro furono accusati anche di truffa visto che secondo l'accusa riuscirono a spillare 200 milioni di lire ad una psicologa di Volterra (una cittadina della provincia di Pisa) convincendola del fatto che una seduta spiritica avrebbe aiutato la madre a guarire dal cancro. Di acqua sotto i ponti ne è trascorsa, da allora. Eppure, quasi trent'anni dopo, la paura è la stessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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