"Sono stata la prima a vedere quell’immagine. Me l’ha mandata e mi ha chiesto: 'ma’, secondo te che vorrà dire? Sarà un brutto segno?' Ma no!, gli ho risposto io. Vedrai che sarà un segno buono...". È un racconto che arriva dritto al cuore quello di quello di Rosalba Faraci, la mamma di Michel Zanera, uno dei cinque operai morti nell'incidente ferroviario di Brandizzo. Pochi minuti prima di essere travolto dal treno, il 34enne aveva inviato un messaggio Whatsapp alla madre per mostrarle l'immagine del crocifisso inciso nel metallo della rotaia che stava saldando. "Dio mi vuole dire qualcosa", aveva scritto a corredo della foto poi postata sul suo profilo social.
La madre: "Michael era un ragazzo d'oro"
Michael Zanera aveva 34 anni ed era un saldatore specializzato. Alle ore 20.45 del 30 agosto, il giorno della tragedia, aveva fatto una videochiamata alla madre. Lei si trovava in vacanza ad Ischia col cognato che, da quando il marito è morto, due anni fa, era diventato un secondo padre per il ragazzo. Invece Michael aveva deciso di rinunciare alla settimana di ferie "perché aveva conti e bollette da pagare e così aveva deciso di riprendere a lavorare prima" racconta Rosalba Faraci in un'intervista al Corriere della Sera. Il giovane, come lui stesso aveva scritto sui social pochi attimi prima che fosse travolto dal convoglio, stava attraversando un periodo difficile. "Era un po’ debole come carattere - racconta la donna - ma era un gran lavoratore e un ragazzo d’oro, delizioso".
"Non ce l'ho con nessuno"
Nell'inchiesta relativa all'incidente ferroviario di Brandizzo, coordinata dalla procura di Ivrea, ci sono due indagati: Antonio Massa, 47 anni, tecnico di Rete Ferroviaria, e Andrea Gibin Girardin, 52 anni, capo cantiere della ditta incaricata dei lavori sui binari. L'ipotesi accusatoria è di omicidio plurimo e disatro ferroviario. "Non giudico nessuno - precisa Rosalba Faraci - È un lavoratore anche lui (Massa ndr), era lì per dare da mangiare ai suoi figli e immagino che oggi sia un uomo morto dentro. Non mi permetto di buttargli la croce addosso. Spero che si vorrà guardare a tutto il sistema della sicurezza, anche più in alto di lui. Spero che il sacrificio di mio figlio e degli altri almeno non sia stato invano, che le cose possano migliorare perché nessun altro muoia mai più come loro". Parole condivise anche dal cognato Saverio: "Non ce l’ho con Massa. - dice - Massa è la base e invece bisogna guardare anche all’apice di tutto il sistema, allo stato delle infrastrutture, ai ritmi di lavoro".
I funerali
Mentre procedono le indagini della magistratura, un équipe di anatomopatologici dell'ospedale di Chivasso sta procedendo al riconoscimento dei resti dei cinque operai morti nel disastro ferroviario. "Abbiamo chiesto alle famiglie dettagli utili per l'identificazione - ha spiegato il procuratore capo di Ivrea, Gabriella Viglione - ma secondo il medico legale ci saranno comunque diverse parti che non potremo riconoscere. Non sarà a breve, è un lavoro tecnico estremamente delicato".
L'ennesimo stazio per i familiari delle vittime che non hanno ancora una bara su cui piangere o deporre un fiore. "Le rose le abbiamo posate nel cuore - conclude Saverio, lo zio di Michael Zanera, parlando anche a nome della cognata - faremo un funerale singolo perché ci sembra più giusto così".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.