Trovata "l'arma" che ha ferito Siu: sequestrato uno strumento per la manicure

Potrebbe trattarsi di un utensile per la manicure: questo sarebbe il corpo contundente repertato dagli inquirenti in relazione al ferimento di Soukaina El Basri

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Gli inquirenti sono tornati nella villetta di Biella, dove lo scorso 16 maggio è avvenuto il ferimento di Soukaina El Basri, influencer di origine marocchina poi ricoverata a Novara per lunghe settimane in condizioni serie. La ferita in questione sarebbe molto particolare, ma a quanto pare non esistono foto sufficienti per aiutare le indagini: così gli investigatori stanno sequestrando del materiale in casa, per capire cosa sia accaduto. L’ultimo oggetto in ordine di tempo sarebbe un utensile da manicure: il condizionale è d’obbligo, poiché le indagini si stanno svolgendo nel più stretto riserbo, ma già venerdì scorso era trapelata la notizia del sequestro di un oggetto contundente.

L’oggetto repertato, trovato al secondo piano della villetta, proprio dove Siu aveva il suo studio per la produzione di video per i social, è stato portato a Torino per essere analizzato dalla Polizia Scientifica, per verificare la compatibilità con la ferita. Purtroppo Siu, così viene chiamata da amici, famigliari e conoscenti, non è ancora in condizione di parlare, per fornire una sua versione dei fatti, uguale o diversa da quella già fornita ai soccorritori.

Sull’ambulanza la donna avrebbe infatti parlato di un incidente domestico, alla presenza, oltre che del personale medico di soccorso, anche del marito Jonathan Maldonato, attualmente indagato per tentato omicidio. Gli inquirenti, a causa di una precedente denuncia per maltrattamenti poi ritirata, hanno infatti voluto vederci chiaro: l’uomo, durante l’interrogatorio, avrebbe ritrattato, spiegando che Siu si sarebbe ferita da sola al culmine di una discussione in un periodo difficile per lei, e Maldonato avrebbe aggiunto di aver inizialmente mentito lui stesso, parlando di incidente domestico, per evitarle di finire ricoverata in psichiatria, come era accaduto nel 2012 per un tentativo di suicidio con i farmaci. Alcune persone vicine a Siu hanno raccontato però che il marito non avrebbe condiviso il mestiere che la donna portava avanti.

La vicenda investigativa è quindi in fieri, ma la cosa fondamentale è che gli inquirenti trovino l’arma del ferimento. Inizialmente si era pensato a un paio di forbici, oppure anche a un coltellino che Siu avrebbe fotografato e postato sui suoi canali social, ma la ferita non è appunto compatibile.

Su Maldonato pesa appunto quest’assenza, oltre ai sospetti legati alla scena inquinata: l’uomo avrebbe pulito le macchie di sangue per impedire alle bambine di spaventarsi e inoltre qualcuno è poi rientrato rompendo i sigilli degli inquirenti, ma in quest'ultimo caso non si sa di chi possa essersi trattato.

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