A pochi giorni dall’omicidio di Giulia Cecchettin, mentre l’Italia si interroga sull’efficacia della giustizia, a Erba una giovane donna viene aggredita e sfregiata con l’acido dall’ex, che era stato arrestato per via delle denunce ricevute ma, facendo leva sul pentimento, si trovava a piede libero, come riporta Il Messaggero.
Si tratta di Said Cherrah, italiano di origini marocchine di 25 anni, che avrebbe aggredito una 23enne, sua ex fidanzata, operaia in un’azienda di Erba. Il loro incontro, programmato, è iniziato come una lite, ma poi Cherrah avrebbe preso la donna a calci e pugni, tirata per i capelli e trascinata. Infine il lancio dell’acido, che avrebbe colpito la 23enne al petto - dove però era protetta da vari strati di abiti di stagione - e al volto, danneggiandole le cornee.
L’intervento dei colleghi della donna ha interrotto la violenza e un 47enne è rimasto ferito nell’azione. Successivamente ad agire sono stati i carabinieri di Como, che hanno fermato Cherrah per “deformazione della persona mediante lesioni permanenti al viso”, reato contro la persona di una certa gravità.
Ma la vicenda aveva dei prodromi preoccupanti riguardo al fenomeno della violenza sulle donne. Cherrah e la 23enne avevano interrotto il rapporto nell’agosto 2022, a circa un anno dall’inizio della loro frequentazione. Presunte minacce e violenze sarebbero però partite solo a maggio 2023 con danneggiamenti all’auto della donna e incursioni sul suo posto di lavoro e aggressioni anche in strada.
Alla fine del rapporto sentimentale, nel presunto movente di Cherrah, si potrebbe aggiungere la richiesta legittima da parte della donna relativa alla restituzione di 12mila euro: la 23enne li aveva prestati a Cherrah, al momento disoccupato, poiché lei godeva di un’occupazione stabile.
La 23enne avrebbe presentato alcune denunce - tra cui anche 2 che successivamente sono state ritirate - l’ultima appunto a seguito di una presunta aggressione in strada occorsa lo scorso agosto. Mentre la giovane era dai carabinieri di Erba, Cherrah sarebbe stato davanti alla caserma, urlandole di uscire con in mano un cric. Quando le forze dell’ordine hanno chiesto spiegazioni, lui avrebbe risposto: “Il cric? Mio padre ha appena forato una gomma”.
Per l’uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari, ma un mese dopo il giudice decide di lasciarlo libero con la prescrizione del divieto di avvicinamento.
Questo perché Cherrah avrebbe dimostrato pentimento: “Sono pentito, mi dispiace molto per quello che ho fatto. Va tutto bene, io e la mia ex siamo comunque in buoni rapporti, tant’è che lei continua a vedermi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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