La famiglia di Filippo Turetta l’ha sempre descritto in questi giorni, dalla scomparsa all’attesa di estradizione dalla Germania, come un “bravo ragazzo”, qualcuno che non ha mai dato problemi, né a scuola né di altro tipo. Queste frasi hanno sollevato l’opinione pubblica nei confronti dei Turetta, ma è chiaro che tutti continuino a interrogarsi come si sia arrivati a quanto accaduto. L’omicidio di Giulia Cecchettin, così come è stato ipotizzato il reato dalla procura ha scosso inevitabilmente le coscienze e forse capire di più su questa vicenda potrebbe portare a una prevenzione più efficace dei femminicidi.
Ma ci sono anche voci diverse. Un amico di Filippo è stato infatti intervistato da “Chi l’ha visto?”, descrivendolo come un ragazzo tutt’altro che tranquillo: “Venivano fuori sempre storie, se all’improvviso voleva sfogarsi con lei o con lui, ogni volta spaccava il materiale. Per esempio quel palo là l’ha spaccato lui l’altra volta, è un anno che va avanti così. Lui sfogava la sua rabbia con gli oggetti, per carità noi abbiamo sempre fatto denuncia contro terzi, basta, finiva là”.
L’uomo ha parlato di urla e di “piccoli danni”, aggiungendo che mai si sarebbe immaginato l’epilogo, la morte di Giulia. Ha aggiunto che Filippo “prima non era così”, che il cambiamento sarebbe iniziato da un anno circa, tanto che per un periodo si sarebbe mostrato in alcune giornate cordiale e in altre no.
La scomparsa di Filippo e Giulia è stata denunciata il giorno dopo la loro uscita dell’11 novembre al centro commerciale. Sei giorni dopo il corpo di Giulia è stato trovato in un canalone nei pressi del lago di Barcis. Telecamere di sorveglianza, una testimonianza di un vicino e il sistema di rilevazione delle targhe stanno aiutando a ricostruire dinamiche e spostamenti, affinché la giustizia italiana sia messa nella posizione più agevole per fare il suo corso.
Non si sa ancora come si evolverà la vicenda legale di Filippo, e naturalmente non ci sono certezze circa un’eventuale perizia psichiatrica, che ufficialmente non è stata ancora chiesta.
In questi giorni frenetici di indagini e ricostruzioni emerge però una volontà popolare di fare di più sul tema della violenza sulle donne. E c’è da immaginare, come è stato per altri processi “storici”, che se e quando si arriverà in tribunale la giustizia segnerà un punto fermo che rappresenterà un importante precedente sul tema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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