"Come sta tuo marito?". Sarebbero state queste le parole che Marco Manfrinati, il killer di Varese, avrebbe pronunciato con tono sbeffeggiante, rivolgendosi alla ex suocera, mentre veniva arrestato. Il 40enne, che ora si trova in carcere con l'accusa di omicidio e lesioni gravi, era già a processo per stalking. Inoltre il gip di Varese gli aveva imposto il divieto di avvicinamento alla ex moglie, Lavinia Limido, e ai genitori di quest'ultima. La 37enne, sfregiata al volto con un coltello, non è in pericolo di vita ma le lesioni potrebbero essere permanenti.
La mamma di Lavinia: "Ci tormentava"
Una tragedia che, forse, si poteva evitare. Ne è convinta Marta Crisciuolo, madre della 37enne e moglie di Fabio Limido, accoltellato a morte da Manfrinati. Uno sfogo duro ma inevitabile quello della donna alle telecamere del tg locale: "C'è un Ctu di uno psichiatra che dice Mafrinati non era pericoloso, che era socialmente ben inserito. Ma ci tormentava da un anno, andava arrestato". A carico del 40enne ci sarebbero alcune denunce, tra cui una per la quale il procuratore di Busto Arsizio ha chiesto l'archiviazione. "Ha tagliato le gomme della nostra auto, sfondato il lunotto e danneggiato il cancello di casa. - racconta la mamma di Lavinia - Mia figlia ha salvato la sua vita e quella di suo figlio quando è scappata, lo scorso 2 luglio". Poi ricorda l'inferno che hanno vissuto: "Abbiamo dovuto nascondere Lavinia fuori provincia, portava la parrucca quando usciva". E infine, sul marito: "Ieri è intervenuto per difendere nostra figlia, come ha sempre fatto".
L'avvocato della famiglia Limido: "Andava arrestato un anno fa"
Stando a quanto è emerso in queste ore, un anno fa, la Procura di Varese aveva chiesto l'arresto di Manfrinati ma l'istanza era stata respinta. "Andava arrestato un anno fa, la Procura lo chiese", conferma il legale che assiste la famiglia Limido, l'avvocato Fabio Ambrosetti. Il difensore del 40enne, invece, parla di un procedimento pendente a carico di Lavinia Limido per sottrazione di minore e di un'altra Ctu, sempre in seno alla causa civile di separazione. "Era stato sancito che il mio assistito potesse vedere il figlio, in presenza dei nonni paterni, ogni due settimane - spiega l'avvocato Fabrizio Busignani a Il Giorno - Non c'è stato modo di poter realizzare questi incontri.
Rigettati i nostri ricorsi dal tribunale ordinario e dal Riesame nonostante quanto sancito dall'ordinamento europeo sui diritti dei padri. Io non sto esprimendo un giudizio, io metto solo in fila dei fatti. È evidente che quanto accaduto è inconcepibile, sto però asserendo un mal funzionamento generale del sistema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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